Pubblicità

Significato di balky

restio; ostinato; riluttante

Etimologia e Storia di balky

balky(adj.)

"propenso a fermarsi bruscamente e rifiutarsi di muoversi," 1847, da balk (sostantivo) + -y (2). Correlati: Balkily; balkiness.

Voci correlate

Si trova anche baulk, in medio inglese balke, derivato dall'antico inglese balca che significa "dorso, banco," influenzato dall'antico norreno balkr "dorso di terra," specialmente quello che si forma tra due solchi arati. Entrambi provengono dal proto-germanico *balkon- (che è anche all'origine dell'antico sassone balko, danese bjelke, antico frisone balka, antico alto tedesco balcho, e tedesco Balken che significa "trave, capriata"). La radice indoeuropea è *bhelg- che significa "trave, tavola" (da cui il latino fulcire "sostenere, sorreggere," fulcrum "piede del letto;" il lituano balžiena "traversa;" e probabilmente il greco phalanx "tronco, ceppo, schieramento di battaglia"). In italiano, balco "una trave" deriva dal germanico (vedi balcony).

In passato, il termine era usato soprattutto per indicare "una striscia non arata in un campo, spesso lungo e a segnare un confine." I significati moderni sono più figurativi, rappresentando il balk come un ostacolo o un'infrazione (vedi balk (v.)), oppure l'idea di "un pezzo trascurato durante l'aratura" come "un errore, un fallimento." Così, nel baseball, si riferisce a "un movimento del lanciatore come se stesse per lanciare la palla, ma senza farlo," attestato dal 1845, probabilmente derivato dal senso agricolo.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

    Pubblicità

    Tendenze di " balky "

    Adattato da books.google.com/ngrams/. Gli ngram potrebbero essere inaffidabili.

    Condividi "balky"

    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of balky

    Pubblicità
    Trending
    Pubblicità