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Significato di dusty

polveroso; sporco di polvere; di colore grigio o opaco

Etimologia e Storia di dusty

dusty(adj.)

All'inizio del XIII secolo, il termine significava "riempito, coperto o cosparso di polvere" ed derivava dall'inglese antico dustig; per ulteriori dettagli, si veda dust (sostantivo) e -y (2). A partire dagli anni '70 del XVII secolo, ha assunto anche il significato di "del colore della polvere; nuvoloso". È correlato a: Dustiness.

Voci correlate

"sottili particelle di terra o altra materia così leggere da poter essere sollevate e trasportate dal vento," dall'inglese antico dust, derivato dal proto-germanico *dunstaz (che ha dato origine anche all'alto tedesco tunst "tempesta, respiro," al tedesco Dunst "nebbia, vapore," al danese dyst "polvere da mulino," e all'olandese duist), proveniente dalla radice indoeuropea *dheu- (1) "polvere, fumo, vapore" (che ha dato origine anche al sanscrito dhu- "scuotere," e al latino fumus "fumo").

Il significato di "sostanza elementare del corpo umano, ciò a cui la materia vivente si degrada" era presente nell'inglese antico, e da lì, in senso figurato, è passato a indicare "vita mortale." L'idea di "una raccolta di particelle di polvere nell'aria" risale agli anni '70 del 1500. Dust-cover "copertura protettiva per tenere lontana la polvere" appare nel 1852; dust-jacket "copertina di carta removibile di un libro" è documentato dal 1927.

Espressioni come kick up the (or a) dust "causare un trambusto" risalgono al 1753, ma l'uso figurato di dust per indicare "confusione, disturbo" è già presente negli anni '60 del 1500. Si può confrontare con l'inglese medio make powder fly "creare un disturbo o un trambusto" (metà del 1400). Per bite the dust vedi bite (v.).

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of dusty

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