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Significato di jumpy

nervoso; ansioso; inquieto

Etimologia e Storia di jumpy

jumpy(adj.)

"nervous," 1869, derivato da jump (n.) nel senso di "movimento involontario e improvviso" + -y (2). Correlato: Jumpiness. The jumps, che indica "stato di eccitazione nervosa," risale al 1872.

Voci correlate

Nella metà del 1550, il termine si riferiva a "un atto di saltare," derivato dal verbo jump. Il significato figurato di "aumento improvviso e brusco" è emerso negli anni '50 del 1600. Negli anni '70 dello stesso secolo, ha acquisito il senso di "transizione brusca da un punto all'altro." L'interpretazione come "discesa con il paracadute" risale al 1922. Il significato di "musica jazz con un ritmo marcato" è stato registrato per la prima volta nel 1937, nella composizione "One O'Clock Jump" di Count Basie. Il termine Jump suit, che indica "una tuta intera modellata su quelle indossate da paracadutisti e sportivi del cielo," è apparso nel 1948. L'espressione get a jump on, che significa "prendere un vantaggio, mettersi in movimento," è documentata dal 1910, probabilmente in un uso figurato derivato dallo jump-spark che accende un motore.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " jumpy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of jumpy

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