All'inizio del XIII secolo, laz indicava un "cordone realizzato con fili di seta intrecciati o intrecciati", proveniente dal francese antico laz, che significava "rete, cappio, corda, nastro o trappola" (in francese moderno lacs). Questo a sua volta derivava dal latino volgare *lacium, che si originava dal latino laqueum (nominativo laqueus), traducibile come "cappio o trappola" (da cui l'italiano laccio, lo spagnolo lazo e l'inglese lasso). Si trattava di un termine legato alla cattura e alla caccia, probabilmente derivato dalla radice italica *laq-, che significava "catturare" (si può confrontare con il latino lacere, che significa "attirare").
Successivamente, il termine assunse anche il significato di "rete, cappio, trappola" (circa 1300) e di "corda usata per unire i bordi di fessure o aperture in un indumento" (fine del XIV secolo, come si può vedere in shoelace). Nel Medio Inglese, il termine era principalmente usato per indicare "corda o filo", specialmente per legare o fissare. Veniva applicato a linee da pesca e forse anche alla corda per impiccagione, alle travi in architettura e alla rete che Vulcano usò per catturare Venere in adulterio. Death's lace indicava la presa gelida della Morte, mentre Love's lace rappresentava un amore vincolante.
A partire dagli anni '40 del Cinquecento, il termine assunse il significato di "cordone o treccia ornamentale", da cui si sviluppò l'idea di "tessuto di fili sottili in una rete ornamentale aperta e decorativa" (anni '50 del Cinquecento), che divenne presto il significato principale in inglese. Il "Century Dictionary" (1902) elenca ben 87 varietà. Come aggettivo, lace-curtain per indicare la "classe media" (o una classe inferiore con pretese borghesi), spesso riferito agli irlandesi-americani, è attestato già nel 1928.