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Significato di mangy

scabroso; squallido; trasandato

Etimologia e Storia di mangy

mangy(adj.)

Negli anni 1520, il termine indicava "avere la scabbia," ma veniva anche usato in senso figurato per descrivere qualcosa di "squalido, trasandato, squallido," diventando così un termine generale di disprezzo. Deriva da mange + -y (2). Correlato: Manginess.

Voci correlate

"malattia della pelle degli animali pelosi," in particolare dei cani, spesso causata da acari, circa 1400, manjeue, maniewe, dall'antico francese manjue, mangeue "il prurito," ma anche "fame, appetito; prurito, desiderio," letteralmente "il mangiare," sostantivo verbale da una forma collaterale dell'antico francese mangier "mangiare" (francese moderno manger) "mangiare," dal latino tardo manducare "masticare, mangiare," da manducus "goloso," dal latino mandere "masticare" (vedi mandible).

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " mangy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of mangy

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