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Significato di nosy

invadente; curioso; ficcanaso

Etimologia e Storia di nosy

nosy(adj.)

anche nosey, 1610s, "con un naso prominente," da nose (sostantivo) + -y (2). Prima in questo senso era nasee (metà del 14° secolo), dall'anglo-francese, dall'antico francese nasé, derivato infine dal latino nasus "naso." Il significato di "inquisitivo" è attestato dal 1882. Nosey Parker come nome per una persona inquisitiva appare nel 1890.

Voci correlate

In medio inglese si usa nose, derivato dall'inglese antico nosu, che significa "il naso della testa umana, l'organo speciale per respirare e annusare." Questo a sua volta proviene dal proto-germanico *nuso-, che è anche l'origine di parole simili in altre lingue, come l'antico norreno nös, l'antico frisone nose, l'olandese neus, l'antico alto tedesco nasa e il tedesco moderno Nase. Tutte queste parole risalgono alla radice indoeuropea *nas-, che significa "naso."

Il termine è stato usato per descrivere i becchi o i musetti degli animali a partire dalla metà del XIII secolo. Dalla fine del XIV secolo, è stato impiegato anche per indicare qualsiasi parte sporgente o prominente che potesse assomigliare a un naso. Un esempio moderno è nose cone, che si riferisce alla parte anteriore di un razzo spaziale e risale al 1949. Il significato di "senso dell'olfatto" è attestato dalla metà del XIV secolo, mentre quello di "odore, profumo" è documentato dal 1894. In medio inglese, l'espressione have one's spirit in one's nose significava "essere impetuosi o facilmente irritabili" (circa 1400).

Kiv, It could bee no other then his owne manne, that had thrust his nose so farre out of ioynte. ["Barnabe Riche His Farewell to Military Profession," 1581]
Kiv, Non poteva essere altro che il suo stesso uomo, che aveva spinto il naso così lontano fuori posto. ["Barnabe Riche His Farewell to Military Profession," 1581]

L'espressione pay through the nose, che significa "pagare un prezzo eccessivo" (anni '70 del Seicento), sembra suggerire l'idea di essere derubati o "sanguinati." Molti dei significati estesi derivano dal mondo delle corse di cavalli, dove "lunghezza del naso di un cavallo" era usata come misura di distanza tra i due concorrenti che tagliavano il traguardo (1908). L'espressione turn up one's nose, che indica "mostrare disprezzo, esprimere scherno o disprezzo," risale al 1818 (una forma precedente era hold up one's nose, anni '70 del Seicento). Un concetto simile è catturato in look down one's nose (1907). Dire che qualcosa è under (one's) nose significa "in bella vista, proprio davanti a sé" ed è attestato dalla metà del XV secolo. Infine, l'espressione be as plain as the nose on one's face, che significa "essere molto facile da vedere o comprendere," risale agli anni '90 del XVI secolo.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " nosy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of nosy

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