Il termine si riferisce a un "recipiente ampio e poco profondo in metallo usato per scopi domestici." In medio inglese si scriveva panne, derivante dall'antico inglese panne, e in precedenza ponne (nella variante merciana), che significa "padella." Questo proviene dal proto-germanico *panno, che significa "padella" (la stessa radice si trova anche nell'antico norreno panna, nell'antico frisone panne, nel medio olandese panne, nell'olandese moderno pan, nell'antico basso tedesco panna, nell'antico alto tedesco phanna e nel tedesco moderno pfanne). Probabilmente è un prestito linguistico risalente al IV o V secolo dal latino volgare *patna. Si ritiene che questo derivi dal latino patina, che significa "padella poco profonda, piatto, tegame," a sua volta preso dal greco patane, che significa "piatto, dish," e risale alla radice proto-indoeuropea *pet-ano-, derivata dalla radice *pete-, che significa "diffondere, spargere."
Tuttavia, sia le parole latine che quelle germaniche potrebbero avere origini in una lingua substrato [Boutkan]. L'irlandese panna probabilmente deriva dall'inglese, mentre il lituano panė proviene dal tedesco.
Il termine è stato usato per descrivere qualsiasi oggetto cavo che avesse una forma simile a quella di una padella. L'accezione di "testa, parte superiore della testa" risale a circa il 1300. A partire dal 1590 è stato utilizzato anche per indicare parti meccaniche a forma di padella, da cui l'espressione flash in the pan (vedi flash (n.1)), un uso figurato nato con le prime armi da fuoco, dove una padella conteneva la polvere da sparo (che poteva "esplodere," ma senza sparare proiettili). L'espressione out of the (frying) pan into the fire, che significa "scampare a un pericolo solo per trovarsi in uno peggiore," appare in Spenser (1596).