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Etimologia e Storia di tar-water

tar-water(n.)

"infusione di catrame in acqua fredda," dal c. 1740 fino alla fine del 18° secolo un rimedio popolare per molte condizioni croniche, specialmente dei polmoni, da tar (n.1) + water (n.1).

Voci correlate

Si tratta di un liquido denso, viscoso e scuro, utilizzato come unguento (per le pecore), agente di sigillatura (per le navi) e materiale incendiario. In medio inglese si scriveva tēr, derivante dall'antico inglese teoru o teru, che significava "catrame, bitume, resina, gomma." Letteralmente, si riferiva al "catrame di (alcuni tipi di) alberi." La sua origine è nel proto-germanico *terw-, che ha dato vita anche all'antico norreno tjara, all'antico frisone tera, al medio olandese tar, all'olandese teer e al tedesco Teer.

Secondo Watkins, potrebbe derivare da *trewo-, che proviene dalla radice protoindoeuropea *derw-, una variante di *deru-, che significa "essere fermo, solido, costante." Questa radice ha assunto significati più specifici come "legno" o "albero," dando origine a termini che si riferiscono a oggetti fatti di legno.

Tar baby, che significa "un problema appiccicoso" (inglese americano), è stato reso popolare da una storia di Joel Chandler Harris, parte della serie "Uncle Remus" (1881). Tuttavia, la storia e l'idea sono più antiche e radicate nel folklore afroamericano. Una versione dialettale è stata pubblicata in precedenza come parte di "Bushy and Jack" su Harper's Monthly Magazine, nel maggio del 1867, attribuita a Mary Hose. Questo termine è attestato nel 1948 come un modo spregiativo per riferirsi a una "persona nera."

Il modo di dire to beat (o knock) the tar out of someone è documentato dal 1884; qui tar potrebbe avere un significato eufemistico.

In antico inglese si diceva wæter, derivato dal proto-germanico *watr- (che ha dato origine anche all'antico sassone watar, all'antico frisone wetir, al fiammingo water, all'antico alto tedesco wazzar, al tedesco Wasser, all'antico norreno vatn e al gotico wato, tutti significanti "acqua"). La radice più antica sembra essere quella indoeuropea *wod-or, una forma suffissata della radice *wed- (1), che significava "acqua" o "bagnato". Nelle concezioni antiche, l'acqua era considerata uno dei pochi elementi fondamentali di cui era composto tutto.

Essere head above water (e quindi evitare di annegare) risale agli anni '60 del Seicento; nel senso figurato di "uscire da una situazione difficile" è attestato dal 1742.

Il termine water-cure per indicare terapie di guarigione che utilizzano l'acqua appare nel 1842. Il water-cannon, usato per il controllo delle folle, è così chiamato già nel 1964; water-fountain, che significa "fontanella" o "fontana da bere", è attestato dal 1946. Water-buffalo, ovvero "bufalo d'acqua", compare nel 1894. Water polo è documentato dal 1884; water torture, che significa "tortura dell'acqua", dal 1928.

Waters, usato per riferirsi ai "mari di una particolare regione", in particolare alle "rivendicazioni marittime di una nazione", è attestato negli anni '50 del Seicento.

Secondo i linguisti, nell'indoeuropeo esistevano due radici per indicare l'acqua: *ap- e *wed-. La prima, preservata in sanscrito come apah e in nomi come Punjab e julep, era "animata", descrivendo l'acqua come una forza vitale; la seconda la considerava invece una sostanza inanimata. Probabilmente lo stesso valeva per fire (n.).

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of tar-water

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