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Significato di verbiculture

produzione di parole; creazione di vocaboli; uso creativo del linguaggio

Etimologia e Storia di verbiculture

verbiculture(n.)

"la produzione di parole," 1873, dal latino verbum "parola" (vedi verb) + suffisso da agriculture, ecc. Congiunto nel "Modern English" da Fitzedward Hall, che fu rimproverato per questo nella "Edinburgh Review" [luglio 1874] come esempio di "fraseologia forzata e scolastica." Verbicultural è attestato dal 1826.

Voci correlate

Metà del XV secolo, il termine indicava "lavorazione del terreno, coltivazione di ampie aree per la produzione di cibo." Deriva dal latino tardo agricultura, che significa "coltivazione della terra," una contrazione di agri cultura, ovvero "coltivazione del terreno." Questo a sua volta proviene da agri, genitivo di ager, che significa "un campo" (dalla radice protoindoeuropea *agro-, che significa "campo") + cultura, che significa "coltivazione" (vedi culture (n.)). Nella lingua anglosassone, l'idea poteva essere espressa con eorðtilþ.

Verso la fine del XIV secolo, verbe indicava "una parola" (un significato ora obsoleto, ma preservato in verbal e simili). In particolare, nel contesto grammaticale, si riferiva a "una parola che afferma o dichiara; quella parte del discorso il cui compito è la predicazione, e che, da sola o con vari modificatori o elementi aggiuntivi, si combina con un soggetto per formare una frase" [Century Dictionary]. Deriva dal francese antico verbe, che significava "parola; parola di Dio; detto; parte del discorso che esprime azione o esistenza" (XII secolo), e direttamente dal latino verbum, che significa "verbo," inizialmente "una parola."

Si ricostruisce che provenga dalla radice protoindoeuropea *were- (3), che significava "parlare." Questa radice è all'origine di parole come l'avestano urvata- ("comando"), il sanscrito vrata- ("comando, voto"), il greco rhētōr ("oratore pubblico"), rhetra ("accordo, patto"), eirein ("parlare, dire"), l'ittita weriga- ("chiamare, convocare"), il lituano vardas ("nome"), il gotico waurd e l'inglese antico word ("parola").

"word-coiner," 1873, dal latino verbum "parola" (vedi verb) + -arian. Fitzedward Hall, in una nota a piè di pagina di "Modern English," lo coniò descrivendo Southey e paragonandolo in questa qualità a Rabelais, Thomas Nashe, Taylor il poeta dell'acqua e al commentatore puritano del XVII secolo Owen Feltham. Hall ne avrebbe conosciuto uno. Confronta verbiculture.

Coleridge (o l'amico non nominato che stava parafrasando in una nota a piè di pagina) lo aveva usato in precedenza come aggettivo e con un significato diverso, auspicando: "un Attorney-General verbarian, autorizzato a presentare denunce ex officio contro lo scrittore o l'editore di qualsiasi opera in ampia circolazione, che, dopo un adeguato avviso, dovesse continuare a usare impropriamente una parola" ("Church and State," 1830).

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    Tendenze di " verbiculture "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of verbiculture

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