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Significato di wether

montone; ariete; pecora maschio

Etimologia e Storia di wether

wether(n.)

Il termine "maschio di pecora," in particolare un montone castrato, deriva dall'inglese antico weðer che significa "montone." Questo a sua volta proviene dal proto-germanico *wethruz, che è l'origine anche dell'antico sassone wethar, dell'antico norreno veðr, dell'antico alto tedesco widar, del tedesco Widder e del gotico wiþrus, tutti termini che indicano "agnello." Letteralmente, il significato è "agnello di un anno," e risale alla radice proto-indoeuropea *wet- (2), che significa "anno." Questa radice è alla base anche del sanscrito vatsah che significa "vitello," del greco etalon che indica "agnello di un anno," e del latino vitulus che significa "vitello," anch'esso tradotto letteralmente come "agnello di un anno."

Voci correlate

Inoltre, bell-wether, "pecora guida (a cui era appesa una campana) di un gregge domestico," metà del 14° secolo (fine del 13° secolo in anglo-latino; fine del 12° secolo come cognome), da bell (sostantivo) + wether. Il significato figurato di "capo, leader" è attestato dalla metà del 14° secolo.

All'inizio del XIV secolo, vel indicava "carne di vitello come cibo." Proviene dall'anglo-francese vel e veal, dall'antico francese veel, che significava "un vitello" (XII secolo, in francese moderno veau). In precedenza si usava vedel, derivato dal latino vitellus, che significa "vitello," un diminutivo di vitulus, anch'esso "vitello." Questo termine potrebbe originariamente riferirsi a un "vitellino di un anno," se è collegato, come alcuni sostengono, al sanscrito vatsah, che significa "vitello," letteralmente "vitellino di un anno." In gotico si diceva wiþrus, in antico inglese weðer (vedi wether; confronta anche veteran).

Attorno al 1500, il termine indicava un "soldato esperto e navigato," derivando dal francese vétéran, che a sua volta proveniva dal latino veteranus, un aggettivo che significava "vecchio, esperto, che ha servito a lungo," in particolare riferito ai soldati. Usato anche come sostantivo plurale, indicava "soldati di lungo corso." Nelle zone rurali, il termine era applicato anche ad animali da allevamento, schiavi, vigne, e simili. La radice di questo termine si trova in vetus (genitivo veteris), che significa "vecchio, avanzato negli anni, di un tempo passato." Come sostantivo plurale, vetores si traduceva in "uomini di un tempo, antenati."

Si ipotizza che la sua origine risalga al protoindoeuropeo *wet-es-, derivato dalla radice *wet- (2), che significava "anno." Questa stessa radice ha dato vita a parole simili in diverse lingue, come il sanscrito vatsa- (anno), il greco etos (anno), l’ittita witish (anno), il vecchio slavo ecclesiastico vetuchu (vecchio), e il lituano antico vetušas (vecchio, anziano). Si possono notare somiglianze anche con termini come wether, inveterate, e veterinary.

Il significato più ampio di "chi ha prestato servizio a lungo in un determinato ruolo" (e quindi merita fiducia o considerazione) è attestato fin dagli anni '90 del '500. L'uso aggettivale si registra a partire dagli anni '10 del '600; in riferimento ai soldati, con il significato di "che ha combattuto a lungo, molto esperto in questioni militari," è documentato dal 1728.

Il latino vetus è anche la radice di parole italiane come vecchio, francesi come vieux, e spagnole come viejo.

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