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Etimologia e Storia di wh-

wh-

Il gruppo consonantico rappresenta una riscrittura dell'inglese antico hw- e del hu- nordumbriano, attestato dall'undicesimo secolo, diffuso in alcune zone già nel quattordicesimo secolo, ma non diventato la forma comune fino a dopo il 1400 circa. Questo gruppo rappresenta il protoindoeuropeo *kw-; in tedesco si è ridotto a un semplice w-, mentre nelle lingue scandinave è diventato hv-, kv- o v-.

Inoltre, è stato aggiunto in modo non etimologico a alcune parole prese in prestito (whisk, whiskey) e a qualche parola nativa che in passato era scritta con un semplice w- o h- (whole, whore). Nel quindicesimo secolo, periodo in cui il suo uso è fiorito, ha anche minacciato di cambiare la scrittura di parole come hot, home e molte altre.

La pronuncia corretta nell'inglese moderno colto è stata oggetto di molti dibattiti. Nel medio inglese si trovavano anche forme come vh-, qv-, qwh-, hu-; nel nord dell'Inghilterra, tra il sedicesimo e il diciottesimo secolo, a volte veniva alterata in quh- (vedi Q), che forse indicava una pronuncia gutturale, simile a quella che si riscontrava nell'uso nordumbriano precedente con ch- nei pronomi.

Voci correlate

È la sedicesima lettera dell'alfabeto romano classico e in inglese compare solo prima di una -u- seguita da un'altra vocale (con alcune eccezioni; vedi sotto), indipendentemente dal fatto che la -u- sia pronunciata o meno (pique). La lettera deriva dall'equivalente fenicio dell'ebraico koph, qoph, usato per il suono "k" più profondo e gutturale nelle lingue semitiche. Era presente già nell'antico greco (dove non esisteva tale distinzione) e si chiamava koppa, ma era poco usata e non faceva parte dell'alfabeto; principalmente serviva come segno numerico per il novanta.

Il legame con -u- iniziò in latino. Gli scribi anglosassoni all'inizio adottarono questa abitudine, ma in seguito usarono le grafie con cw- o cu-. Il modello qu- tornò in inglese con i normanni e i francesi dopo la Conquista, sostituendo cw- intorno al 1300.

In alcune varianti ortografiche della tarda inglese medievale, quh- prese piede anche al posto di wh-, specialmente nei dialetti scozzesi e settentrionali. Un esempio è quello di Gavin Douglas, Priore di St. Giles, nella sua versione in lingua vernacolare dell'"Eneide" del 1513:

Lyk as the rois in June with hir sueit smell
The marygulde or dasy doith excell.
Quhy suld I than, with dull forhede and vane,
With ruide engine and barrand emptive brane,
With bad harsk speche and lewit barbour tong,
Presume to write quhar thi sueit bell is rong,
Or contirfait sa precious wourdis deir?
Come le rose di giugno col loro dolce profumo
La margherita o il crisantemo eccelle.
Perché dovrei, con fronte cupa e vana,
Con ingegno rozzo e cervello sterile,
Con linguaggio aspro e barbiere ignorante,
Osare scrivere dove la tua dolce campana suona stonata,
O falsificare le sue preziose parole care?

Gli studiosi usano -q- da solo per traslitterare il semitico koph o l'equivalente turco o iraniano (come in Quran, Qatar, Iraq). Nella teologia cristiana, dal 1901 Q è stato usato per indicare la fonte ipotetica dei passi condivisi da Matteo e Luca ma non da Marco; in questo senso probabilmente è un'abbreviazione del tedesco Quelle "fonte" (dall'alto tedesco antico quella, dallo stesso protogermanico di cwiella, cwylla "sorgente; pozzo"). Nei racconti in inglese medio, è un'abbreviazione di quadrans "farthing" (metà del XV secolo). Nei nomi personali romani è un'abbreviazione di Quintus.

Verso la fine del XIV secolo, il termine indicava un "colpo rapido, un movimento ampio," probabilmente derivato dall'antico norreno visk, che significava "ciuffo di fieno, qualcosa con cui spazzare." Questo a sua volta proveniva dal proto-germanico *wisk-, che significava "muoversi rapidamente," e affondava le radici nell' PIE *weis-, che significava "girare, torcere." La forma con wh-, non etimologica, è attestata a partire dagli anni '70 del 1500.

Il significato di "piccolo strumento per sbattere o agitare uova, panna, ecc." è documentato già negli anni '60 del 1600.

I cognati germanici includono il danese visk ("scopa"), il medio olandese wisch, l'olandese wis, l'alto tedesco wisc e il tedesco wisch, tutti con il significato di "ciuffo, spazzola." La radice PIE è stata ricostruita anche come fonte del sanscrito veskah ("laccio"), del ceco vechet ("un ciuffo di paglia"), dell'antico inglese wiscian ("intrecciare") e weoxian ("pulire" con una frusta o una spazzola).

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of wh-

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