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Significato di bushy

folto; cespuglioso; ispido

Etimologia e Storia di bushy

bushy(adj.)

Verso la fine del XIV secolo, il termine indicava qualcosa "coperto di cespugli," derivato da bush (sostantivo) + -y (2). Riferito ai capelli e simili, nel senso di "simile a un cespuglio, folto e sparso," è attestato a partire dagli anni 1610. Correlato: Bushiness.

Voci correlate

Il termine deriva dall'inglese antico bysc, che si trova in alcuni nomi di luogo, e proviene dal germanico occidentale *busk, che significa "cespuglio" o "boscaglia". Questa radice è alla base di parole simili in altre lingue germaniche, come l'antico sassone e l'antico alto tedesco busc, l'olandese bosch e bos, e il tedesco Busch. Inoltre, è stato influenzato o combinato con il francese antico (busche, che significa "legna da ardere") e il latino medievale busca, che ha dato origine anche all'italiano bosco, allo spagnolo bosque e al francese bois. Entrambi questi termini probabilmente derivano a loro volta dal germanico, come si può notare confrontando con Boise.

Nelle colonie britanniche americane, a partire dagli anni '50 del 1600, il termine è stato usato per riferirsi alle aree non disboscate. In Sudafrica, a partire dal 1780, ha assunto il significato di "campagna", in contrapposizione alla città; probabilmente derivato dall'olandese bosch con lo stesso significato. Nel contesto di un "ramo d'albero appeso come insegna di una taverna", il termine risale agli anni '30 del 1500; da qui il proverbio "il buon vino non ha bisogno di cespugli". L'accezione di "peli pubici" (soprattutto femminili) è attestata dal 1745.

Espressioni come beat the bushes (metà del XV secolo) si riferiscono a una tecnica per spaventare gli uccelli, facendoli volare verso una rete tenuta da altri, e in origine erano equivalenti a beating around the bush (vedi beat (v.)).

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of bushy

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