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Significato di desperate

disperato; privo di speranza; estremo

Etimologia e Storia di desperate

desperate(adj.)

Intorno al 1400, desperat, riferito a persone, significava "disperato, privo di speranza" (un senso oggi obsoleto). Derivava dal latino desperatus, che significa "abbandonato, disperato," participio passato di desperare, ovvero "disperare, perdere ogni speranza." La radice latina si compone di de, che indica "senza" (puoi vedere de-), e sperare, che significa "sperare," a sua volta derivato da spes, che significa "speranza." Quest'ultima proviene dalla radice protoindoeuropea *spes-, che significa "prosperità," e puoi trovare un esempio di questa radice in speed (sostantivo).

Riferito a persone, il termine ha assunto il significato di "senza cura per la propria sicurezza, estremamente avventato, spinto alla temerarietà dalla disperazione" verso la fine del XV secolo. Negli anni '50, ha acquisito un senso più attenuato, diventando sinonimo di "avere un grande desiderio di." Per quanto riguarda le condizioni, è stato usato per descrivere qualcosa di "estremamente serio" a partire dagli anni '50. Infine, per le azioni, ha preso piede negli anni '70 con il significato di "fatto o intrapreso senza considerare le conseguenze." Le forme correlate includono Desperately e desperateness.

Voci correlate

Il Medio Inglese spede deriva dall'Inglese Antico sped, che significava "successo, un corso di successo; prosperità, ricchezze, fortuna; buona sorte, opportunità, avanzamento." Questo a sua volta proviene dal Proto-Germanico *spodiz, che ha dato origine anche all'Antico Sassone spod ("successo"), all'Olandese spoed ("fretta, velocità"), all'Antico Alto Tedesco spuot ("successo"), all'Antico Sassone spodian ("far avere successo"), al Medio Olandese spoeden e all'Antico Alto Tedesco spuoten ("affrettarsi").

Si ritiene che derivi dal Proto-Indoeuropeo *spo-ti-, dalla radice *spes- o *speh-, che significa "prosperità." Questa radice è alla base di parole in diverse lingue, come l'Ittita išpai- ("diventare pieno, essere saziato"), il Sanscrito sphira ("grasso"), sphayate ("aumenta"), il Latino spes ("speranza"), sperare ("sperare"), il Vecchio Slavo Ecclesiastico spechu ("impegnarsi"), spĕti ("avere successo"), il Russo spet' ("maturare"), il Lituano spėju, spėti ("avere tempo libero") e l'Inglese Antico spōwan ("prosperare").

Il significato di "rapidità di movimento, velocità" è emerso nel tardo Inglese Antico, inizialmente usato come avverbio (di solito al dativo plurale), come in spedum feran. Il senso di "velocità o progresso" (sia veloce che lento) è attestato dalla metà del XIV secolo. L'accezione di "ingranaggio di una macchina" risale al 1866. L'uso gergale per riferirsi alla metanfetamina o a una droga simile è documentato dal 1967, in relazione agli effetti sugli utenti.

Speed limit, che indica il "limite massimo di velocità" di un veicolo (inizialmente di una locomotiva), stabilito per legge o capacità, è attestato dal 1879. Il termine speed-trap (trappola per velocità) usato dalla polizia risale al 1908; il significato di trap (n.1) in ambito poliziesco è documentato dal 1906. Speed bump, un dispositivo di controllo del traffico, è attestato dal 1975; l'uso figurato è emerso negli anni '90. Full speed, che significa "massima velocità," è registrato dalla fine del XIV secolo. Speed reading è attestato per la prima volta nel 1965. Speedball, che indica un "mix di cocaina e morfina o eroina," è documentato dal 1909.

Nella legge antica, in riferimento a un debito, significava "avere qualche probabilità di recupero," negli anni '50 del 1500; in precedenza, si riferiva a un debitore "capace di pagare" (metà del XV secolo), derivato dal latino speratus, participio passato di sperare, che significa "sperare, attendere con fiducia," e che è un denominativo di spes, ovvero "speranza" (proveniente dalla radice proto-indoeuropea spes-, che significa "prosperità," da cui deriva anche speed (sostantivo)).

L'uso generale (non legale) risale al 1808. Etymologicamente, è l'opposto di desperate. Donne usa speratory per indicare "basato sulla speranza o sull'aspettativa."

È un elemento attivo di formazione delle parole in inglese e in molti verbi ereditati dal francese e dal latino. Deriva dal latino de, che significa "giù, da, da, via; riguardo a" (vedi de). In latino veniva usato anche come prefisso, solitamente con il significato di "giù, via, lontano, da tra, giù da", ma poteva anche indicare "fino in fondo, totalmente", da cui il senso di "completamente" che ritroviamo in molte parole inglesi.

Come prefisso latino, aveva anche la funzione di annullare o invertire l'azione di un verbo. Per questo motivo, nel tempo è diventato un vero e proprio privativo — "non, fare l'opposto di, annullare" — che è la sua funzione principale come prefisso attivo in inglese. Esempi di questo uso includono defrost (1895), defuse (1943), de-escalate (1964), ecc. In alcuni casi, si presenta come una forma ridotta di dis-.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of desperate

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