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Significato di fatty

grasso; sovrappeso; che contiene grasso

Etimologia e Storia di fatty

fatty(adj.)

Verso la fine del XIV secolo, deriva da fat + -y (2). Come soprannome per una persona grassa, è attestato dal 1797 (con -y (3)).

Voci correlate

Medio Inglese fat, dall'Antico Inglese fætt "grasso, ingrassato, paffuto, obeso," originariamente un participio passato contratto di fættian "riempire, imbottire," dal Proto-Germanico *faitida "ingrassato," dal verbo *faitjan "ingrassare," da *faita- "paffuto, grasso" (fonte anche dell'Antico Frisone fatt, Antico Norreno feitr, Olandese vet, Tedesco feist "grasso").

Si ricostruisce che derivi dal PIE *poid- "abbondare in acqua, latte, grasso, ecc." (fonte anche del Greco piduein "sgorgare"), dalla radice *peie- "essere grasso, gonfiarsi" (fonte anche del Sanscrito payate "si gonfia, esuberante," pituh "succo, linfa, resina;" Lituano pienas "latte;" Greco pion "grasso; ricco;" Latino pinguis "grasso").

Il significato "abbondante in comodità, prospero" risale alla fine del 14° secolo. Il significato gergale "attraente, aggiornato" (anche più tardi phat) è attestato dal 1951. Fat cat "persona privilegiata e ricca" è del 1928. Fat chance "nessuna possibilità" attestato dal 1905, forse ironico (l'espressione si trova in precedenza nel senso di "buona opportunità").

Fathead risale al 1842; fat-witted è del 1590; fatso è registrato per la prima volta nel 1943. L'espressione the fat is in the fire originariamente significava "il piano è fallito" (1560s).

Spagnolo gordo "grasso, spesso," deriva dal Latino gurdus "stupido, sciocco; pesante, goffo," che è anche la fonte del Francese gourd "rigido, intorpidito" (12° secolo), engourdir "ottundere, stordire, intorpidire" (13° secolo).

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of fatty

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