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Significato di fussy

pignolo; esigente; nervoso

Etimologia e Storia di fussy

fussy(adj.)

Il termine risale al 1831 e deriva da fuss (sostantivo) più -y (2). È correlato a Fussily e fussiness.

Voci correlate

"trifling bustle," 1701, originariamente colloquiale, forse una variazione di force (sostantivo), o "eco del suono di qualcosa che sfrigola o bolle" [OED], oppure dal danese fjas "stupidaggini, sciocchezze." Attestato per la prima volta negli scrittori anglo-irlandesi, ma non ci sono collegamenti evidenti con parole irlandesi. Make a fuss era in precedenza keep a fuss (1726). Fuss and feathers "bustle and display" è del 1848, inglese americano, suggestivo di un gallo da combattimento o di un pavone, originariamente riferito al generale dell'esercito statunitense Winfield Scott (1786-1866) durante la guerra messicano-americana.

Gen. Scott is said to be as particular in matters of etiquette and dress as Gen. Taylor is careless. The soldiers call one "Old Rough and Ready," and the other "Old Fuss and Feathers." [The Mammoth, Nov. 15, 1848].
Si dice che il generale Scott sia tanto scrupoloso in questioni di etichetta e abbigliamento quanto il generale Taylor è trascurato. I soldati chiamano uno "Old Rough and Ready," e l'altro "Old Fuss and Feathers." [The Mammoth, 15 novembre 1848].

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " fussy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of fussy

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