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Significato di grainy

granuloso; pieno di grani; maculato

Etimologia e Storia di grainy

grainy(adj.)

Negli anni 1610, il termine significava "pieno di grani," derivato da grain + -y (2). Il significato fotografico è emerso nel 1900. In medio inglese, grain veniva usato anche come aggettivo, per descrivere qualcosa "simile a un grano, grumoso, maculato" (inizio del XV secolo). Correlato: Graininess.

Voci correlate

All'inizio del XIV secolo, il termine indicava "un piccolo seme duro," in particolare quello di una delle piante cerealicole, utilizzato anche come singolare collettivo per "seme di grano e piante affini usate come cibo." Inoltre, veniva usato per descrivere "qualcosa che somiglia a un seme," ovvero una particella dura di altre sostanze (come sale, sabbia e, in seguito, polvere da sparo). La parola deriva dal francese antico grain, grein (XII secolo), che significava "seme, grano; particella, goccia; bacca; grano come unità di peso," e a sua volta proviene dal latino granum, che significa "seme, grano, piccolo chicco." Le radici di questa parola affondano nel Proto-Indoeuropeo, in particolare nella radice *gre-no-, che significa "grano." Dalla fine del XIV secolo, il termine è stato usato anche per indicare "una specie di pianta cerealicola." Negli Stati Uniti, dove corn ha un significato specifico, è diventato il termine generico per indicare piante come grano, segale, avena e orzo.

In senso figurato, a partire dalla fine del XIV secolo, il termine ha assunto il significato di "la quantità più piccola possibile." Dall'inizio del XV secolo, in inglese, è stato utilizzato come unità di misura per il peso, inizialmente riferendosi al peso di un chicco di grano o orzo maturo e secco, prelevato dalla parte centrale della spiga. Sempre dalla fine del XIV secolo, ha cominciato a essere usato per descrivere "la ruvidità di una superficie," ovvero "una superficie caratterizzata da una certa asperità, simile a quella dei grani." In riferimento al legno, il termine ha assunto il significato di "qualità determinata dalla struttura o disposizione delle sue fibre" negli anni '60 del XVI secolo. Da qui deriva l'espressione against the grain (1650), una metafora presa dal mondo della falegnameria: tagliare il legno contro le fibre è più difficile che farlo seguendole.

Il primo significato attestato in inglese per questa parola era "colorante rosso scarlatto ottenuto da insetti" (inizio del XIII secolo), un'accezione presente anche nella forma collaterale del francese antico graine. Per un approfondimento su come si sia evoluto questo significato, si veda kermes, che era comune nel Medioevo inglese. Si può anche fare un confronto con engrain. Nel Medioevo inglese, grain poteva anche riferirsi a "seme di fiori; nocciolo di una mela, uva, ecc.; bacca, legume, noce." L'espressione grain alcohol è attestata dal 1854.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of grainy

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