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Significato di leery

sospettoso; diffidente; all'erta

Etimologia e Storia di leery

leery(adj.)

"conoscente, sveglio, diffidente, sospettoso, all'erta," 1718, inizialmente slang, con -y (2), ma altrimenti di origine sconosciuta. Potrebbe derivare dal dialettale lere "apprendimento, conoscenza" (vedi lore), oppure da leer (v.) in un significato ora oscuro "camminare furtivamente con sguardi distolti, allontanarsi di soppiatto" (anni 1580). L'OED suggerisce un legame con l'arcaico leer (agg.) "vuoto, inutile," una parola germanica generale (cognata con il tedesco leer, l'olandese laar), di origine sconosciuta.

Voci correlate

Nel 1520, il verbo "leered" ha preso piede, con il significato di "guardare di traverso" (già dal XVIII secolo, di solito con un'intenzione lasciva, maliziosa o simile a quella di un lupo). Probabilmente deriva dal sostantivo medio inglese ler, che significa "guancia," il quale a sua volta proviene dall'antico inglese hleor, che indica "la guancia, il volto." Questo termine affonda le radici nel proto-germanico *hleuza-, che significa "vicino all'orecchio," e si collega a *hleuso-, che significa "orecchio." La radice indoeuropea da cui tutto ciò deriva è *kleu-, che significa "ascoltare" o "udire." Se questa etimologia è corretta, l'idea originale potrebbe essere stata quella di "guardare di sbieco," simile all'evoluzione figurativa del termine cheek. Termini correlati includono Leered e leering.

In antico inglese, lar significava "apprendimento, ciò che viene insegnato, conoscenza, scienza, dottrina; arte o atto di insegnare." Derivava dal proto-germanico *laisti- (si veda anche l'antico sassone lera, l'antico frisone lare, il medio olandese lere, l'olandese leer, l'antico alto tedesco lera, e il tedesco moderno Lehre, che significano tutti "insegnamento, precetto, dottrina"). Le sue radici risalgono all' PIE *lois-, che significava "solco, traccia," e si può confrontare con learn.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of leery

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