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Significato di malaria

malattia infettiva trasmessa dalle zanzare; febbre intermittente e remittente; aria malsana

Etimologia e Storia di malaria

malaria(n.)

Nel 1740, il termine indicava "aria malsana, aria contaminata dal veleno che provoca febbri intermittenti e remitttenti." Deriva dall'italiano mal'aria, che a sua volta proviene da mala aria, letteralmente "aria cattiva." Qui, mala significa "cattiva" (forma femminile di malo, dal latino malus; vedi mal-), mentre aria significa "aria" (consulta air (n.1)). Si pensa che sia stato usato per la prima volta dal medico italiano Francisco Torti (1658-1741). Entro il 1866, il termine era già utilizzato per riferirsi alla malattia stessa (inizialmente malaria fever, attestato dal 1814). Un tempo si credeva che la malattia, ora nota per essere trasmessa dalle zanzare, fosse causata dall'aria viziata delle zone paludose. Ha sostituito il termine locale ague.

Voci correlate

Intorno al 1300, il termine indicava "febbre acuta" e, verso la fine del XIV secolo, si riferiva anche a "febbre malarica (caratterizzata da episodi di brividi e tremori)." Proviene dal francese antico ague, che significa "febbre acuta," e dal latino medievale (febris) acuta, che si traduce come "febbre acuta." Quest'ultimo termine deriva dal femminile di acutus, che significa "acuto," e ha radici nell'antica lingua indoeuropea, precisamente dalla radice *ak-, che esprime l'idea di "essere acuto, sorgere (fuori) a un punto, o trafiggere."

Intorno al 1300, il termine indicava "gas invisibili che circondano la Terra" ed era derivato dall'antico francese air, che significava "atmosfera, brezza, tempo atmosferico" (XII secolo). Questo, a sua volta, proveniva dal latino aer, che si traduceva come "aria, atmosfera bassa, cielo," e risaliva al greco aēr (genitivo aeros), il quale indicava inizialmente "nebbia, foschia, nuvole," e successivamente "atmosfera" (forse legato a aenai, che significa "soffiare, respirare"). L'origine di questo termine è incerta, ma potrebbe derivare da una radice proto-indoeuropea *awer-, collegata a aeirein ("sollevare") e arteria ("trachea, arteria") (vedi aorta), con l'idea di "sollevato, sospeso, ciò che sale." Tuttavia, questa spiegazione presenta alcune difficoltà fonetiche.

Nell'opera di Omero, il termine era usato principalmente per descrivere "aria densa, nebbia," mentre in seguito assunse il significato di "aria" come uno dei quattro elementi fondamentali. Nelle lingue indoeuropee, le parole per "aria" tendono a essere associate al vento, alla luminosità e al cielo. In inglese, air ha sostituito il termine nativo lyft o luft (vedi loft (sostantivo)). Nella chimica antica, air (seguito da un aggettivo qualificativo) era usato per riferirsi a qualsiasi gas.

Essere in the air, ovvero "essere di pubblico dominio," risale al 1875. L'espressione up in the air, che significa "incerto, dubbio," è documentata dal 1752. L'idea di costruire castles in the air, cioè "nutrire progetti visionari privi di basi pratiche," appare negli anni '90 del Cinquecento (esiste anche towers in the air; nel XVII secolo si usava airmonger per indicare "chi è assorbito da progetti irrealizzabili"). Il significato legato alla trasmissione radio (come in on the air, airplay) è attestato dal 1927. L'espressione give (someone) the air, che significa "licenziare," risale al 1900. Air pollution è documentato dal 1870. Air guitar è attestato dal 1983. Infine, Air traffic controller è stato coniato nel 1956.

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Tendenze di " malaria "

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of malaria

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