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Significato di puffy

gonfio; soffice; vaporoso

Etimologia e Storia di puffy

puffy(adj.)

Nella prima parte del 1610, riferito al vento, significa "rafficoso, che arriva a folate," derivato da puff + -y (2). Per descrivere altre cose, assume il significato di "gonfio," come se fosse pieno d'aria o di qualche sostanza morbida, già negli anni '60 del 1600. Il primo uso attestato è in senso figurato, per indicare qualcosa di "bombastico" (anni '90 del 1500). Correlati: Puffily; puffiness.

Voci correlate

Intorno al 1200, puf, puffe, probabilmente derivato dall'inglese antico, pyf, che significa "soffio breve e veloce di vento; atto di soffiare," da puff (verbo). Il significato di "tipo di pasta leggera" è attestato dalla fine del XIV secolo; quello di "piccolo cuscinetto di piuma o materiale morbido per applicare la polvere su pelle o capelli" risale agli anni '50 del 1600.

Dal 1560 circa in senso figurato per indicare "vanto vuoto o vano;" il significato di "adulazione, lode esagerata" è registrato dal 1732. L'uso dispregiativo per "uomo omosessuale" è attestato nel 1902 (confronta poof (sostantivo 2)).

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " puffy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of puffy

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