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Significato di sketchy

impreciso; superficiale; poco affidabile

Etimologia e Storia di sketchy

sketchy(adj.)

Nel 1805, il termine indicava "avere la forma o il carattere di un abbozzo, fornendo solo una lieve o approssimativa delineazione," derivando da sketch (sostantivo) + -y (2). Il significato colloquiale di "insubstanziale, imperfetto, fragile" è emerso nel 1878, probabilmente attraverso l'idea di "incompiuto." Correlati: Sketchily; sketchiness.

Voci correlate

Negli anni 1660, scetch indicava un "disegno approssimativo destinato a servire da base per un'opera finita." Derivava dal fiammingo schets o dal basso tedesco skizze, entrambi probabilmente presi in prestito dagli artisti del XVII secolo dall'italiano schizzo, che significa "schizzo, disegno."

Si dice comunemente che derivi dal latino *schedius (l'Oxford English Dictionary confronta schedia, "zattera," e schedium, "poesia estemporanea"), che è legato al greco skhedios, "temporaneo, estemporaneo, fatto o realizzato al volo." Questo è connesso a skhema, che significa "forma, aspetto, figura" (vedi scheme (n.)). Tuttavia, secondo Barnhart, l'italiano schizzo sarebbe un uso particolare di schizzo, che significa "schizzo, spruzzo," derivante da schizzare, "schizzare o spruzzare," una parola di origine incerta. Anche il tedesco Skizze, il francese esquisse e lo spagnolo esquicio sarebbero così derivati dall'italiano schizzo.

Il significato esteso di "breve resoconto" risale agli anni 1660. Quello di "opera o rappresentazione breve e leggermente costruita, di solito comica" compare nel 1789; in musica, indica una "composizione breve in un solo movimento," dal 1840. Sketch-book, ovvero "libro con fogli bianchi di carta da disegno," è attestato dal 1820; veniva anche usato per indicare libri stampati composti da schizzi letterari.

Nello slang di un tempo, un hot sketch (spesso abbreviato in sketch) era un "persona divertente o ridicola" (1909). Questo termine appare per la prima volta nelle descrizioni di intrattenimento teatrale, e un annuncio del 1906 cercava "una buona squadra di hot sketch" per "tutti i circhi e le compagnie di vaudeville."

Miss Cora Martini, the Cuban dancer, might be termed a hot sketch. When Girard announced her, the crowd asked her age. Girard said he didn't know as he never liked to ask ladies personal questions. The house told him it was just as well, seeing she wouldn't tell him anyhow. ["Amateur Night at the Gotham," Brooklyn Weekly Chat, Nov. 30, 1907]
Miss Cora Martini, la ballerina cubana, potrebbe essere definita un hot sketch. Quando Girard la presentò, la folla chiese la sua età. Girard rispose che non lo sapeva, poiché non amava fare domande personali alle donne. Il pubblico gli fece notare che era meglio così, visto che lei non glielo avrebbe detto comunque. ["Amateur Night at the Gotham," Brooklyn Weekly Chat, 30 novembre 1907]

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of sketchy

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