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Significato di sunny

soleggiato; luminoso; allegro

Etimologia e Storia di sunny

sunny(adj.)

"pieno di sole; come il sole, abbagliante," inizio del 14° secolo, da sun (n.) + -y (2). Confronta olandese zonnig, tedesco sonnig.

Il senso figurato di "allegro" è attestato dagli anni '40 del 1500. Sunny side in riferimento a una prospettiva ottimistica è del 1831.

Uova sunny side up è attestato nel 1887 nello slang dei pranzi, in riferimento all'aspetto quando servito.

Young Man (in Park Row coffee-and-cake saloon)—Waiter, I want a beefsteak, unpeeled potatoes, and a couple of eggs fried on one side only!
Waiter (vociferously)—"Slaughter in the pan," "a Murphy with his coat on," an' "two white wings with the sunny side up!" [Puck, April 27, 1887]
Giovane (nel caffè e pasticceria di Park Row)—Cameriere, voglio un filetto di manzo, patate non sbucciate, e un paio di uova fritte solo da un lato!
Cameriere (vocalmente)—"Macellazione nella padella," "un Murphy con il suo cappotto," e "due ali bianche con il lato soleggiato in alto!" [Puck, 27 aprile 1887]

Correlato: Sunnily; sunniness. Come sostantivo, un nome familiare per un sunfish, entro il 1835.

Voci correlate

Il termine "sole" si riferisce sia al corpo celeste o pianeta, sia alla luce del giorno, ai raggi del sole e alla luce solare. Inoltre, può indicare il sole come divinità o oggetto di culto. In inglese medio si scriveva sonne, derivato dall'inglese antico sunne, che significa "sole". Questo a sua volta proviene dal proto-germanico *sunno, che ha dato origine anche all'antico norreno, all'antico sassone, all'antico alto tedesco sunna, al medio olandese sonne, all'olandese zon, al tedesco Sonne e al gotico sunno. La radice più antica è il proto-indoeuropeo *s(u)wen-, una forma alternativa della radice *sawel-, che significa "sole".

Nell'inglese antico, sunne era femminile, come in molte lingue germaniche. Il pronome femminile è stato usato in inglese fino al XVI secolo; da allora, è prevalso il maschile, "senza necessariamente implicare una personificazione" [OED].

Under the sun, che significa "ovunque nel mondo", risale circa al 1200. Nella tarda inglese antica si usava under sunnan. L'espressione the sun never sets (1630) si riferiva inizialmente all'impero spagnolo e, in seguito, a quello britannico. Avere il proprio place in the sun (anni '80 del Seicento) appare per la prima volta in inglese in una traduzione delle "Pensées" di Pascal; il significato legato alla politica estera dell'impero tedesco (1897) deriva da un discorso di von Bülow. Quando si dice che il sun is over the foreyard, si indica "mezzogiorno" in mare, il momento tradizionale per il primo servizio della bevanda del giorno.

Inoltre, sun-fish, 1620s, deriva da sun (sostantivo) + fish (sostantivo). È un nome comune per varie specie di pesci, usato per via della loro forma rotonda, del loro aspetto brillante o perché si trovano a prendere il sole. Così, viene applicato sia al titanesco mola che allo squalo elefante delle profondità, sia ai piccoli sunnies pumpkinseed dei laghetti dell'est degli Stati Uniti. La forma abbreviata sunny è attestata dal 1835.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of sunny

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