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Significato di talky

chiacchierone; loquace; prolisso

Etimologia e Storia di talky

talky(adj.)

"loquace, abbondante nel parlare," 1815, da talk (n.) + -y (2). Correlato: Talkiness.

Voci correlate

fine del XIV secolo, "discorso, conversazione," da talk (v.). Il significato "lezione o discorso informale" è del 1859.

Il senso di "rapporto, voce" è dal 1550; il significato "un soggetto di pettegolezzo" è dal 1620 (in talk of the town). Talk show è registrato nel 1959; talk radio nel 1962.

Martin S. Fliesler, vice-president of independent station WOR in New York, told more than 350 broadcasters that "talk" radio has attracted a large audience and some radio stations are thriving because of it. [Owen Sound (Ontario) Sun-Times, Oct. 16, 1962]
Martin S. Fliesler, vicepresidente della stazione indipendente WOR a New York, ha detto a più di 350 broadcaster che la radio "talk" ha attratto un grande pubblico e alcune stazioni radio stanno prosperando grazie ad essa. [Owen Sound (Ontario) Sun-Times, 16 ottobre 1962]

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " talky "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of talky

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