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Significato di leathery

cuoioso; simile alla pelle; duro e flessibile

Etimologia e Storia di leathery

leathery(adj.)

Negli anni 1550, deriva da leather + -y (2). Correlato: Leatheriness.

Voci correlate

In antico inglese, leðer (usato solo in composti) significava "pelle o cuoio di un animale conciato o lavorato in altro modo." Questo termine deriva dal proto-germanico *lethran, che ha dato origine anche all'antico norreno leðr, all'antico frisone lether, all'antico sassone lethar, al medio olandese e olandese leder, all'antico alto tedesco ledar, e al tedesco moderno Leder. Risale all'epoca proto-indoeuropea *letro-, che significava "cuoio" e ha influenzato anche l'antico irlandese lethar, il gallese lledr e il bretone lezr. Come aggettivo, è comparso all'inizio del XIV secolo e ha acquisito un significato secondario di "sado-masochistico" negli anni '80, dopo aver guadagnato popolarità nel gergo omosessuale degli anni '70.

In commercial and popular usage leather does not include skins dressed with the hair or fur on: such skins are usually distinguished by compounding the word skin with the name of the animal from which they are taken: as sealskin, bearskin, otter skin, etc. In the untanned state skins valued for their fur, hair, or wool and destined to be tawed and dressed for furriers' and analogous uses, are called pelts or peltry. [Century Dictionary, 1900]
Nel linguaggio commerciale e popolare, leather non comprende le pelli lavorate con pelo o pelliccia: queste ultime vengono solitamente indicate unendo la parola skin al nome dell'animale da cui provengono, come in sealskin, bearskin, otter skin, ecc. Le pelli non conciate, apprezzate per il loro pelo, capelli o lana e destinate a essere conciate e lavorate per i pellicciai e usi simili, vengono chiamate pelts o peltry. [Century Dictionary, 1900]

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " leathery "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of leathery

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