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Significato di plaguey

fastidioso; problematico; tormentoso

Etimologia e Storia di plaguey

plaguey(adj.)

Negli anni 1570, il termine si riferiva a qualcosa "relativo a una peste," derivando da plague (sostantivo) e -y (2). Il significato figurato di "fastidioso, problematico" si sviluppa negli anni 1610. Come avverbio, usato per esprimere "in modo fastidioso, estremamente" (correttamente plaguily), appare negli anni 1580, spesso con un intento umoristico. Johnson riporta anche woundy per indicare "eccessivo." L'accezione di "colpito dalla peste, segnato dalla peste" (circa 1600) è oggi arcaica o obsoleta.

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, plage indicava "afflizione, calamità, male, flagello, grave problema o seccatura." All'inizio del XV secolo, il termine era usato per descrivere una "malattia maligna." Proveniva dal francese antico plage (XIV secolo, francese moderno plaie), che a sua volta derivava dal tardo latino plaga, significante "afflizione; strage, distruzione." Questo termine latino era utilizzato nella Vulgata per "pestilenza" e significava "colpo, ferita." Probabilmente, la sua origine è legata al verbo plangere, che significa "colpire, lamentarsi (battendo il petto)," e condivide radici con il greco dorico plaga, che significava "colpo" (dalla radice ricostruita indoeuropea *plak- (2), "colpire").

In inglese medio, il termine veniva talvolta usato anche per indicare "un colpo, una percosse" (fine XIV secolo). La parola latina ha dato origine anche all'antico irlandese plag (genitivo plaige), che significava "peste, pestilenza," e si ritrova in tedesco come Plage e in olandese come plaage. Il significato di "epidemia che causa molte morti" è attestato a partire dagli anni '40 del XVI secolo, specificamente riferito alla peste bubbonica intorno al 1600. L'ortografia moderna segue quella francese, che già nel XV secolo usava plague. Il significato più debole di "qualsiasi cosa fastidiosa" si è sviluppato intorno al 1600.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of plaguey

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