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Significato di shaky

tremolante; instabile; incerto

Etimologia e Storia di shaky

shaky(adj.)

"tremolante, instabile," in qualsiasi senso, dal 1834 ("incerto, di dubbia integrità"); dal 1840 per la calligrafia; 1841 per persone, cavalli e credibilità; 1850 per strutture; deriva da shake (verbo) + -y (2). L'uso più antico è riferito a alberi o tronchi, "spaccati, con fessure" (1808), dove le crepe vengono chiamate anche shakes. Correlati: Shakily; shakiness.

Voci correlate

In medio inglese shaken, derivato dall'antico inglese sceacan, che significa "muovere (qualcosa) rapidamente avanti e indietro, farla vibrare velocemente; brandire; muovere il corpo o una sua parte rapidamente da un lato all'altro." Può anche significare "andare, scivolare, affrettarsi, fuggire, partire," come in sceacdom ("fuga"). Usato anche in modo intransitivo, riferito a persone o parti del corpo, significa "tremare," specialmente per febbre, freddo o paura (è un verbo forte di classe VI; il passato è scoc e il participio passato scacen).

Si pensa che derivi dal proto-germanico *skakanan, che significa "scuotere, dondolare," ma anche "fuggire" (è all'origine di parole simili in norreno, svedese skaka, danese skage, che significano "spostarsi, girare, deviare"). Non ci sarebbero cognati certi al di fuori del germanico, ma alcune fonti suggeriscono una radice indoeuropea *(s)keg- che significa "saltare, muoversi" (si confronti con il sanscrito khaj, "agitare, mescolare, rimestare," il slavo ecclesiastico skoku, "un salto, una corsa," e il gallese ysgogi, "muoversi"). Si può anche confrontare con shock (n.1).

Riferito al terreno durante i terremoti, a partire dal 1300 circa. Il significato "afferrare e scuotere" (qualcuno o qualcosa) appare all'inizio del XIV secolo. Dalla fine del XIV secolo si usa anche per descrivere il mescolamento di ingredienti, ecc., scuotendo un contenitore. Il significato di "indebolire, compromettere" in senso generale si sviluppa alla fine del XIV secolo, basato sull'idea di "rendere instabile." L'uso per "liberarsi di qualcosa con movimenti bruschi" risale al 1200 circa; l'uso colloquiale moderno per "sbarazzarsi di, abbandonare" (documentato nel 1872, inglese americano) è probabilmente un'estensione recente dell'idea di "buttare via con un'azione brusca o improvvisa," forse pensando ai cavalli. In medio inglese, il verbo era usato anche per indicare "evitare" responsabilità, ecc.

Il modo di dire shake hands ("stringersi la mano," salutarsi stringendosi la mano) risale agli anni '30 del 1500. L'espressione colloquiale shake a (loose) leg ("muoviti, sbrigati") è attestata nel 1904; shake a heel (a volte foot) è un modo antico o regionale per dire "ballare" (anni '60 del 1600); shake (one's) elbow (anni '20 del 1600) significava "giocare ai dadi." Tra il XVI e il XVIII secolo in inglese si usava shake (one's) ears per dire "darsi da fare," evocando l'immagine di un animale che si sveglia. L'espressione more _____ than you can shake a stick at ("più di quanto tu possa contare") è documentata dal 1818 (Lancaster, Pennsylvania, "Journal"), inglese americano. L'espressione shake (one's) head ("muovere la testa da un lato all'altro in segno di disapprovazione") è attestata dal 1300 circa.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " shaky "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of shaky

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