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Significato di snaky

serpentino; sinuoso; astuto

Etimologia e Storia di snaky

snaky(adj.)

Nella metà del 1560, l'aggettivo "pieno di serpenti" (originariamente riferito ai capelli delle Furie nella mitologia classica) deriva da snake (sostantivo) + -y (2). Negli anni '80 del 1500, viene usato per descrivere qualcosa "simile a un serpente" o "che assomiglia a un serpente." Nello slang di Australia e Nuova Zelanda, a partire dal 1919, assume il significato di "arrabbiato, infastidito." Il termine snakish, che significa "relativo ai serpenti," risale agli anni '30 del 1500. L'aggettivo al participio presente snaking, che significa "serpeggiante, sinuoso," appare negli anni '90 del 1500.

Voci correlate

Il termine medio inglese snake, che significa "un lungo rettile senza arti," deriva dall'inglese antico snaca, a sua volta radicato nel proto-germanico *snakon. Questa radice è condivisa anche con il norreno snakr (che significa "serpente"), il svedese snok e il tedesco Schnake (che indica una "serpente ad anello"). Risale alla radice indoeuropea *sneg-, che significa "strisciare" o "creatura strisciante." Questa stessa radice ha dato origine a parole come l'antico irlandese snaighim ("strisciare"), il lituano snakė ("lumaca") e l'antico alto tedesco snahhan ("strisciare"). Nella lingua inglese moderna, il termine ha gradualmente sostituito serpent nell'uso popolare.

Tradizionalmente, il termine era applicato al serpente britannico, distinguendolo dal velenoso adder. A partire dal XVII secolo, è stato usato anche per descrivere vari dispositivi e apparecchi simili a serpenti. L'esclamazione Snakes! è attestata dal 1839.

Il significato figurato di "persona traditrice" è documentato già negli anni '80 del '500. Inizialmente, era usato per riferirsi a Satana nel XV secolo, e i termini serpent e adder hanno preceduto snake in questo contesto. Un confronto interessante si può fare con il vecchio slavo ecclesiastico, dove gadu significa "rettile," mentre gadinu si traduce come "ripugnante" o "odioso." La cattiva reputazione del serpente non è stata certo migliorata dalla storia della Genesi, ma l'idea di un serpente ingannevole è più antica. La frase snake in the grass, che indica una persona subdola o ingannevole, traduce il verso di Virgilio Latet anguis in herba [Ecl. III:93].

Il termine snake eyes, usato nel gioco dei dadi per indicare un lancio di due uni (il punteggio più basso possibile), è attestato dal 1919, da cui l'associazione con la sfortuna. Questo potrebbe aver influenzato l'uso di snake-bitten e snake-bit, che significano "sfortunato" e sono documentati nello slang sportivo dal 1957. Questi termini potrebbero derivare anche da un senso letterale (attestato dal 1807), suggerendo l'idea di una persona condannata da un morso velenoso.

Il gioco da tavolo Snakes and Ladders è attestato dal 1907. Il termine snake charmer, che indica un incantatore di serpenti, è documentato dal 1813. L'espressione snake pit appare nel 1883, riferendosi a un presunto test primitivo di verità o coraggio; il significato figurato si sviluppa nel 1941. Il snake dance è menzionato nel 1772 in relazione a una cerimonia hopi e nel 1911 come un ballo di festa.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of snaky

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