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Significato di stumble

inciampare; errore; passo falso

Etimologia e Storia di stumble

stumble(v.)

Intorno al 1300, stomblen significava "inciampare o perdere l'equilibrio" (sia fisicamente che moralmente). Probabilmente deriva dall'antico norreno, simile al norvegese dialettale stumla e allo svedese stambla, entrambi significano "inciampare". Potrebbe anche provenire da una variante del proto-germanico *stam-, che ha dato origine all'antico inglese stamerian ("balbettare"), al tedesco stumm e all'olandese stom ("muto, silenzioso"). (Vedi anche stammer (v.)). Il Middle English Compendium confronta il medio olandese stommelen, che significa "rovesciare" (in modo transitivo).

Potrebbe essere stato influenzato nella forma da stumpen, usato originariamente per "inciampare" (vedi stump (v.)), ma la -b- non etimologica potrebbe essere stata aggiunta solo per ragioni di eufonia.

Il significato di "fare errori o esitare nel parlare" appare all'inizio del XV secolo. Quello di "muoversi in modo instabile o barcollante" si sviluppa a metà del XV secolo. L'idea di "incontrare per caso" è attestata a partire dagli anni '50 del 1500. Correlati: Stumbled; stumbling. Wycliffe usa la forma transitiva stumble down per dire "portare (qualcuno) alla rovina, distruggere (qualcosa)".

Stumbling-block, che significa "un ostacolo, qualcosa che impedisce di progredire", compare nel 1526 (Tyndale) ed è usato in Romani 14:13, dove di solito traduce il greco skandalon (confronta scandal). Inizialmente aveva un significato morale; a partire dagli anni '90 del 1500 è usato anche per indicare un "ostacolo alla fede o alla comprensione".

stumble(n.)

Negli anni 1540, il termine indicava "ciò che provoca inciampi," derivato da stumble (verbo). Il significato figurato di "errore, fallimento, passo falso" si sviluppa intorno al 1600. A partire dagli anni 1640, viene usato anche per descrivere "l'atto di perdere l'equilibrio, una caduta parziale."

Voci correlate

Nell'1580, il termine indicava un "danno alla reputazione di qualcuno" ed era preso dal francese scandale, che a sua volta derivava dal tardo latino scandalum, ossia "causa di offesa, ostacolo, tentazione." Le radici più lontane ci portano al greco skandalon, che significava "un ostacolo, un'offesa; una trappola o una insidia tesa a un nemico."

Il sostantivo greco in questa forma sembra essere attestato per la prima volta nella Settanta (la traduzione greca della Bibbia ebraica) e nel Nuovo Testamento greco, dove compare 25 e 15 volte rispettivamente. Qui viene usato per indicare una "causa di inciampo morale," traducendo un termine ebraico che significava "un cappio, una trappola."

Il suo uso biblico è presumibilmente figurato o metaforico. L'Oxford English Dictionary del 1989 e altri studiosi concordano nel ritenere che si tratti "certamente di un antico termine che significa 'trappola'" o una variante di questo. Si potrebbe quindi ipotizzare che in origine indicasse "una trappola con un meccanismo a scatto" (si può paragonare al termine correlato skandalē, che significa "bastone di una trappola," ovvero il grilletto azionato dalla corda per farla scattare). Questa interpretazione si basa sull'ipotesi che derivi dalla radice indoeuropea *skand-, che significa "saltare, arrampicarsi" (si veda scan (v.), come suggerito da Watkins, anche se Beekes si mostra scettico). Un'altra parola correlata è slander (n.), che rappresenta un'altra forma dello stesso concetto.

Il termine compare anche nell'“Ancrene Riwle” (circa 1200), dove si scrive scandle, riferendosi a "un discredito per la religione causato dal comportamento scorretto di una persona religiosa." Qui proviene dal francese antico escandle, eschandle (XII secolo), dall'anglo-francese scandle e dal latino scandalum. Tuttavia, è probabile che la parola moderna sia un nuovo prestito. Cockeram, nel suo "English Dictionarie" del 1623, la descrive come "un'offesa che porta qualcuno a offendersi."

Le accezioni di "pettegolezzo malevolo" e "condizione, azione o evento vergognoso; ciò che provoca scandalo" risalgono agli anni '90 del '500. L'idea di "persona il cui comportamento è una vergogna" si afferma negli anni '30 del '600. Scandal sheet, che indica un "giornale sensazionalista," compare nel 1884. Scandal-monger è attestato dal 1702.

Il termine medio inglese stameren deriva dall'antico inglese stamerian, che significa "balbettare, esitante o titubante nel parlare." Le sue radici affondano nel proto-germanico *stamro-, che ha dato origine anche all'antico norreno stammr ("balbettante"), all'antico sassone stamaron, al gotico stamms ("balbettante"), al medio olandese e olandese stameren, all'antico alto tedesco stammalon e al tedesco moderno stammeln ("balbettare"). Si tratta di un verbo frequentativo legato a forme aggettivali come l'antico frisone e tedesco stumm ("muto").

Il significato transitivo di "pronunciare o esprimere in modo esitante o imperfetto" è attestato già nel 1810. Altre forme correlate includono: Stammered (balbettato), stammerer (balbuziente), stammering (balbettio), stammeringly (in modo balbettante).

He who stammers has great difficulty in uttering anything ; the act may be occasional or habitual ; the cause is confusion, shyness, timidity, or actual fear ; the result is broken and inarticulate sounds that seem to stick in the mouth, and sometimes complete suppression of voice. [Century Dictionary]
Chi stammers (balbetta) trova grande difficoltà nell'esprimere qualsiasi cosa; l'atto può essere occasionale o abituale. Le cause possono essere la confusione, la timidezza, la vergogna o una vera e propria paura. Il risultato sono suoni interrotti e inarticolati che sembrano bloccarsi in bocca, e a volte anche una completa impossibilità di parlare. [Century Dictionary]
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Tendenze di " stumble "

Adattato da books.google.com/ngrams/. Gli ngram potrebbero essere inaffidabili.

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of stumble

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