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Significato di waifish

esile; smarrito; trascurato

Etimologia e Storia di waifish

waifish(adj.)

"che assomiglia a un waif," 1870, da waif + -ish. Correlati: Waifishly; waifishness.

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, nel linguaggio giuridico, il termine indicava "proprietà trovate non reclamate, portate via dal vento o dal mare, flotsam, animali domestici vaganti di cui si ignora il proprietario." Derivava dall'anglo-francese waif (XIII secolo, antico francese guaif), che significava "proprietà senza padrone, qualcosa di perso." Come aggettivo, assumeva il significato di "non reclamato, emarginato, abbandonato," probabilmente da una fonte scandinava simile all'antico norreno veif, che significava "cosa che ondeggia, bandiera." Proveniva dal proto-germanico *waif-, radice ricostruita dell'indoeuropeo *weip-, che significava "girare, vacillare, tremare in modo estatico." Un termine parallelo in latino medievale era waivium, che indicava "cosa gettata via da un ladro in fuga." In Scozia e nel nord dell'Inghilterra esisteva una forma simile, wavenger, attestata verso la fine del XV secolo.

Il significato di "persona (soprattutto un bambino) senza casa né amici" è documentato dal 1784, derivato dalla locuzione legale waif and stray (anni '20 del XVII secolo), che usava l'aggettivo nel senso di "perso, smarrito, senza fissa dimora." Poiché i bambini trascurati erano spesso sottopeso, il termine ha preso piede in questo contesto. Le connotazioni di "donna alla moda, piccola e snella" sono emerse nel 1991, quando è stato applicato a supermodelle come Kate Moss.

Elemento di formazione aggettivale, dall'inglese antico -isc che significava "di origine o nazionalità," e in seguito "della natura o del carattere di." Derivava dal suffisso proto-germanico *-iska- (cognati: sassone antico -isk, frisone antico -sk, norreno -iskr, svedese e danese -sk, olandese -sch, alto tedesco antico -isc, tedesco moderno -isch, gotico -isks), affine al suffisso diminutivo greco -iskos. Nelle sue forme più antiche presentava una vocale di radice alterata (French, Welsh). Il suffisso germanico è stato preso in prestito dall'italiano e dallo spagnolo (-esco) e dal francese (-esque). In modo colloquiale, è stato attaccato alle ore per indicare approssimazione, nel 1916.

Il -ish nei verbi (abolish, establish, finish, punish, ecc.) è un semplice relitto terminale dell'antico participio presente francese.

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