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Significato di weedy

incolto; debole; trasandato

Etimologia e Storia di weedy

weedy(adj.)

Metà del XV secolo, wedi, "coperto di erbacce," derivato da weed (sostantivo) + -y (2). Intorno al 1600 usato per descrivere qualcosa che ha le caratteristiche di un'erbaccia. Nello slang antico, riferito ai cavalli, significava "non di buona razza o forza, magro, inutile per la riproduzione o le corse," a partire dal 1800; da qui, riferito alle persone, "magro e debole" (1852).

Per le donne, "che indossano erbe," dal 1842, derivato da weeds.

Voci correlate

"pianta erbacea non coltivata o non apprezzata per uso o bellezza; pianta problematica o indesiderata," inglese antico weod, uueod (kentish wied) "erba, pianta, erbaccia," dal proto-germanico *weud- (origine anche dell'antico sassone wiod, frisone orientale wiud), una parola di origine sconosciuta.

È stato usato anche per descrivere alberi che crescono abbondantemente e, a volte nel XIX secolo, per un animale stanco o indesiderato. Nel 1869 è stato applicato a una persona piccola, o esile e debole. Confronta weedy.

Il significato "tabacco" risale al circa 1600; quello di "marijuana" è degli anni '20. Il termine chimico weed-killer è attestato dal 1885. Weed-hook è l'inglese antico weod-hok.

La parola "garments" è il plurale dell'antico weed, che significava "indumento, articolo di abbigliamento," in particolare un indumento esterno. Da qui il termine weeds, che significa "vestiti." Questo deriva dall'inglese medio wede, che a sua volta proviene dall'inglese antico wæd o wæde, traducibile come "robe, vestito, abbigliamento, indumento."

Si ricostruisce che derivi dal proto-germanico *wed-, che è anche all'origine dell'antico sassone wadi, dell'antico frisone wede (entrambi significano "indumento"), dell'antico norreno vað ("tessuto, stoffa") e dell'antico alto tedesco wat ("indumento"). L'origine di questa radice è incerta; secondo Watkins, potrebbe derivare dalla lingua proto-indoeuropea *wedh-, una forma estesa della radice *au- (3), che significa "intrecciare" o "tessere."

Il termine è considerato arcaico sin dai primi anni del XIX secolo e oggi sopravvive, sebbene raramente, nell'espressione widow's weeds, che indica "vestiti da lutto" ed è attestata fin dal XV secolo. Era però molto comune nell'inglese medio, dove si trovano anche espressioni come holiday weeds ("indumenti festivi"), in one weed ("vestiti uguali"), under weeds ("in disguise," cioè "mascherato") e ironweeds ("armatura"). Il cognato antico frisone wede era anche un'unità di valuta, con un valore di circa 12 penny, a testimonianza dell'uso primitivo della stoffa come moneta.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of weedy

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