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Significato di ormolu

lega di rame, zinco e stagno che somiglia all'oro; bronzo dorato; materiale metallico simile all'oro

Etimologia e Storia di ormolu

ormolu(n.)

Nel 1765, il termine indicava "una lega di rame, zinco e stagno che somiglia all'oro." Proviene dal francese or moulu, che si traduce letteralmente in "oro macinato." Qui, or significa "oro" (dal latino aurum, che a sua volta deriva dalla radice proto-indoeuropea *aus- (2) che significa "oro;" per approfondimenti, vedi aureate), mentre moulu è il participio passato di moudre, che significa "macinare," e deriva dal latino molere, ossia "macinare" (proveniente dalla radice proto-indoeuropea *mele-, che significa "schiacciare, macinare"). Prima di entrare nell'inglese, il termine aveva inizialmente il significato di "foglia d'oro preparata per dorare bronzo, ottone, ecc.," per poi evolversi in "bronzo dorato" e infine riferirsi a varie sostanze metalliche preparate che ne assomigliano.

Voci correlate

All'inizio del 15° secolo, il termine veniva usato per descrivere qualcosa che assomigliava all'oro o che aveva un colore dorato. Ma non si limitava a questo significato letterale; veniva anche usato in senso figurato per indicare qualcosa di splendido o brillante. La parola deriva dal latino aureatus, che significa "decorato con oro," a sua volta derivato da aureus, che significa "dorato," e da aurum, che significa "oro." Queste radici affondano nelle lingue indoeuropee, risalendo alla radice *aus- (2), che significava "oro." Questa stessa radice è all'origine di parole in altre lingue antiche, come il sanscrito ayah ("metallo"), l'avestano ayo, il latino aes ("ottone"), l'antico inglese ar ("ottone, rame, bronzo"), il gotico aiz ("bronzo") e l'antico lituano ausas ("oro"). È probabile che questa radice sia collegata anche alla radice *aus- (1), che significa "brillare."

Il termine è stato particolarmente utilizzato per descrivere stili letterari o retorici altamente ornamentati. Un termine correlato è Aureation.

*melə- è una radice proto-indoeuropea che significa "schiacciare, macinare". Da questa radice derivano parole che si riferiscono a sostanze macinate o sbriciolate e a strumenti di schiacciamento o macinazione.

Potrebbe far parte di: amyl; amyloid; blintz; emmer; emolument; immolate; maelstrom; mall; malleable; malleolus; mallet; malleus; maul; meal (sostantivo 2) "grano macinato commestibile"; mill (sostantivo 1) "edificio attrezzato per macinare il grano"; millet; mola; molar (sostantivo); mold (sostantivo 3) "terra sciolta"; molder; ormolu; pall-mall.

Potrebbe anche essere all'origine di: l’ittita mallanzi "loro macinano"; l’armeno malem "io schiaccio, percuoto"; il greco mylos "pietra da mulino", myle "mulino"; il latino molere "macinare", mola "pietra da mulino, mulino", milium "miglio"; l'antico inglese melu "farina, semola"; l'albanese miel "farina, semola"; lo slavo ecclesiastico antico meljo, il lituano malu, malti "macinare"; lo slavo ecclesiastico antico mlatu, il russo molotu "martello".

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