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Significato di prosy

noioso; tedioso; privo di fantasia

Etimologia e Storia di prosy

prosy(adj.)

"like prose," quindi "noioso, tedioso," 1814 (in una lettera di Jane Austen), da prose + -y (2). Correlato: Prosiness.

Voci correlate

Intorno al 1300, il termine indicava "storia, narrazione," derivando dall'antico francese prose (XIII secolo) e direttamente dal latino prosa, abbreviazione di prosa oratio, che significa "discorso diretto o semplice" (privo degli ornamenti della poesia). Questo a sua volta proveniva da prosa, forma femminile di prosus, in precedenza prorsus, che significa "diretto, schietto." Le radici affondano nell'antico latino provorsus, che si traduce come "(in movimento) dritto davanti a sé," composto da pro, che significa "in avanti" (derivato dalla radice indoeuropea *per- (1), che indica "avanti") e vorsus, participio passato di vertere, che significa "girare" (dalla radice indoeuropea *wer- (2), che significa "girare, piegare").

Il significato di "scrittura in prosa; non poesia" (in contrapposizione alla poesia o alla composizione metrica) e "linguaggio scritto o parlato comune" si afferma a metà del XIV secolo.

"Good prose, to say nothing of the original thoughts it conveys, may be infinitely varied in modulation. It is only an extension of metres, an amplification of harmonies, of which even the best and most varied poetry admits but few." [Walter Savage Landor, "Imaginary Conversations"]
"Una buona prosa, per non parlare delle idee originali che esprime, può essere infinitamente varia nella sua modulazione. Non è altro che un'estensione dei metri, un'amplificazione delle armonie, delle quali anche la poesia migliore e più varia ammette solo poche." [Walter Savage Landor, "Imaginary Conversations"]

Il senso di "espressione banale o comune" emerge negli anni '80 del Seicento, evolvendosi dall'interpretazione precedente di "espressione semplice" (anni '50 del Seicento). Come aggettivo, per indicare "relativo alla prosa o composto da essa," si afferma nel 1711. Il termine Prose-writer è attestato a partire dagli anni '10 del Seicento. Coloro che lamentano l'assenza di un sostantivo inglese univoco per indicare un autore di prosa, simile a poet, potrebbero considerare prosaist (1776), proser (anni '20 del Seicento) o il francese prosateur (1880). Tuttavia, i primi due termini, nel loro tempo, acquisirono anche in inglese il significato secondario di "scrittore noioso."

"carattere o qualità di essere prosaico," 1814, da prosy + -ness.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " prosy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of prosy

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