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Significato di windy

ventoso; esposto al vento; caratterizzato da vento

Etimologia e Storia di windy

windy(adj.)

Il Medio Inglese windi deriva da wind (sostantivo) e dall'Antico Inglese windig, riferito alle stagioni, che significa "esposto al vento." Puoi vedere wind (sostantivo) e -y (2) per maggiori dettagli. Il significato "colpito da flatulenza" appare nell'Antico Inglese tardo; per quanto riguarda il cibo, l'espressione "che provoca flatulenza" risale alla fine del XIV secolo. È correlato a: Windily e windiness. Chicago è stata chiamata Windy City almeno dal 1885.

Voci correlate

"aria naturalmente in movimento; una corrente percettibile d'aria proveniente da una direzione particolare;" Antico Inglese wind, dal Proto-Germanico *winda-, dal PIE *wē-nt-o‑ "soffiare," forma suffissata (participiale) della radice *we- "soffiare."

L'evoluzione normale della pronuncia ha fatto sì che questa parola rima con kind e rind (Donne la fa rima con mind e Thomas Moore con behind), ma si è spostata verso una vocale breve nel XVIII secolo, probabilmente per influenza di windy, dove la vocale breve è naturale.

Simbolico di vuoto e vanità sin dal 1200 circa; dal Medio Inglese anche di rapidità, transitorietà, cambiabilità.

I have forgot much, Cynara! gone with the wind. [Ernest Dowson, 1896]
Ho dimenticato molto, Cynara! andato con il vento. [Ernest Dowson, 1896]

Con suggerimento di forza, agenzia, influenza anche dal 1200 circa, dal vento come forza motrice di un'imbarcazione sull'acqua. Come in winds of change, una frase attestata nel 1905 ma popolarizzata nel discorso di Harold Macmillan in Sudafrica nel 1960. Altre immagini provengono dai venti favorevoli o sfavorevoli per la navigazione. Prendere il vento dalle (proprie) vele nel senso figurato (dal 1883) è un'immagine dalla vela, dove una nave senza vento non può fare progressi.

Il significato "respiro dentro e fuori dai polmoni" è attestato dalla tarda Antico Inglese; specialmente "respiro nel parlare" (inizio del XIV secolo); da qui long-winded. Significava anche "respiro facile o regolare" (inizio del XIV secolo), da qui second wind nel senso figurato (dal 1830), un'immagine dallo sport della caccia. Il significato "parte dell'addome dove un colpo causa una temporanea perdita di potere respiratorio" è attestato dal 1823 nel gergo della pugilato (vedi wind (v.2)).

Come "aria contenuta in qualcosa" (come in windbag), dalla tarda Antico Inglese. A metà del XIV secolo come "gas nel corpo," specialmente aria negli organi digestivi.

Winds "strumenti orchestrali che producono suono mediante correnti d'aria" è attestato dal 1876, da wind-instrument. Confronta anche windfall, windbreak, ecc. Una vecchia parola per un cappello a tesa larga era wind-cutter (1610s).

La frase figurativa which way the wind blows per "lo stato attuale delle cose" è suggerita dalla metà del XIV secolo (how þe wynd was went). Get wind of "ricevere informazioni su" è attestato dal 1809, forse ispirato dal francese avoir le vent de.

Wind-chill index, per misurare il fattore di raffreddamento del vento, è registrato dal 1939. Wind energy è attestato dal 1976. Wind vane è dal 1725. Wind-shear dal 1951.

I cognati germanici includono Antico Sassone, Antico Frisone, Medio Olandese, Olandese wind, Antico Norreno vindr, Antico Alto Tedesco wind, Tedesco Wind, Gotico winds.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of windy

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