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Significato di patchy

a macchie; irregolare; disomogeneo

Etimologia e Storia di patchy

patchy(adj.)

Nel 1798, il termine venne usato per descrivere qualcosa "pieno di macchie; a chiazze, che si presenta solo a chiazze," derivando da patch (n.1) + -y (2). È correlato a Patchiness.

Voci correlate

"pezzo di stoffa usato per riparare un altro materiale," fine del XIV secolo, pacche, di origine oscura, forse una variante di pece, pieche, dal francese settentrionale pieche (vedi piece (n.1)), o da una parola anglosassone non registrata (in antico inglese si usava claðflyhte per "una toppa").

Il significato di "porzione di qualsiasi superficie diversa da quella circostante" risale agli anni '90 del '500. Quello di "piccolo pezzo di terreno," specialmente uno in coltivazione, è degli anni '70 del '500. L'uso per "piccolo pezzo di trucco usato sul viso," per coprire imperfezioni o migliorare la bellezza, è degli anni '90 del '500. L'espressione not a patch on "lontano dall'essere buono come" risale al 1860.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " patchy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of patchy

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