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Significato di stagy

teatrale; eccessivamente drammatico; affettato

Etimologia e Storia di stagy

stagy(adj.)

anche stagey, "del palcoscenico o adatto ad esso; che sa di palcoscenico, teatrale," in un senso dispregiativo, 1845, da stage (sostantivo) nel senso teatrale + -y (2). Correlato: Staginess.

Voci correlate

Metà del XIII secolo: si riferisce alla "divisione orizzontale di una struttura, piano o storia di un edificio". All'inizio del XIV secolo, indica anche una "piattaforma elevata usata per esposizioni pubbliche" (inclusa quella sotto il patibolo). Proviene dall'antico francese estage, che significa "edificio, luogo di abitazione; palcoscenico per una performance; fase, stadio, sosta in un viaggio" (XII secolo, francese moderno étage, usato solo nel senso di "piano di una casa, palcoscenico, soffitto"). Questa parola deriva dal latino volgare *staticum, che significa "luogo dove si sta in piedi", e dal latino statum, participio passato di stare, che vuol dire "stare in piedi" (dalla radice indoeuropea *sta-, "stare, rendere o essere fermi").

Il concetto etimologico è quindi "luogo dove si sta in piedi, qualcosa su cui si può stare", da cui l'idea di "luogo dove qualcosa viene esposto pubblicamente". Il significato di "palcoscenico per oratori, artisti o per la rappresentazione di un'opera" è attestato dalla fine del XIV secolo. The stage come termine generico per indicare "la professione di un attore, la composizione drammatica o l'arte della recitazione" risale agli anni '80 del Cinquecento.

Il senso di "fase di sviluppo o periodo della vita" appare all'inizio del XIV secolo, probabilmente derivato dal significato medio inglese di "grado o passo nella 'scala' della virtù, nella 'ruota' della fortuna, ecc.", usato in parabole e opere morali. L'accezione "livello dell'acqua in un fiume, ecc." compare nel 1814, nell'inglese americano.

Il significato di "singolo passo in una sequenza o processo graduale, tappa di un viaggio" si sviluppa verso la fine del XIV secolo. Da qui deriva anche l'idea di "luogo di sosta lungo la strada, luogo di riposo durante un viaggio o dove si cambiano i cavalli" (circa 1600), che ritroviamo nel termine stagecoach.

Stage-name appare nel 1727. Stage-mother (sostantivo) nel senso di "madre invadente di un'attrice" risale al 1915. Stage-box, che indica una "palco della proscenio", è attestato nel 1739. Stage-door, che dà accesso al palcoscenico, compare nel 1761; da qui deriva Stage-Door Johnny, che indica "giovane uomo che frequenta i palcoscenici in cerca della compagnia di attrici, ballerine, ecc." (1907). Stage whisper, un sussurro forte usato da un attore sul palco per farsi sentire dal pubblico, è attestato nel 1865. Stage-direction compare nel 1790.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

*

Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " stagy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of stagy

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