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Etimologia e Storia di *mer-

*mer-

La radice protoindoeuropea significa "raschiare via, danneggiare." Potrebbe essere identica alla radice *mer-, che significa "morire" e forma parole legate alla morte e agli esseri soggetti a essa.

Potrebbe costituire tutto o parte di: amaranth; ambrosia; amortize; Amritsar; immortal; manticore; marasmus; mare (n.3) "folletto notturno, incubus"; morbid; mordacious; mordant; moribund; morsel; mort (n.2) "suono emesso da un corno alla morte della preda"; mortal; mortality; mortar; mortgage; mortify; mortmain; mortuary; murder; murrain; nightmare; post-mortem; remorse.

Potrebbe anche essere la fonte di: sanscrito mrnati "schiaccia, contusione," mriyate "uccidere," martave "morire," mrta- "morto, deceduto," mrtih "morte," martah "uomo mortale," amrta- "immortale"; avestano miriia- "morire," miryeite "muore," antico persiano martiya- "uomo"; ittita mer- "scomparire, svanire," marnu- "far scomparire"; armeno meranim "morire"; greco marainein "consumare, esaurire, spegnere, estinguere," marasmus "consunzione," emorten "morì," brotos "mortale" (da cui ambrotos "immortale"); latino mors (genitivo mortis) "morte," mori "morire"; armeno merani- "morire"; gotico maurþr, antico inglese morþ "omicidio"; antico irlandese marb, gallese marw "morto"; lituano mirti "morire," mirtis "morte"; antico slavo ecclesiastico mreti "morire," mrutvu "morto"; russo mertvyj, serbo-croato mrtav "morto."

Voci correlate

Negli anni 1610, il termine deriva dal francese amarante, che a sua volta proviene dal latino amarantus/amaranthus, e ancora dal greco amarantos. Questo nome si riferiva a un fiore mitologico che non appassisce mai, traducibile letteralmente come "non appassisce, non decade." È composto da a-, che significa "non" (vedi a- (3)), e dalla radice di marainein, che significa "morire, decomporsi, appassire; spegnere, estinguere." Questa radice affonda le sue origini nella radice protoindoeuropea *mer-, che significa "raschiare via, danneggiare" (e include anche il significato di "morire," dando origine a termini legati alla morte e agli esseri mortali).

In uso classico, era la parola di un poeta per descrivere un fiore immaginario che non svanisce mai. In botanica, è stata applicata a un genere di piante ornamentali a partire dagli anni 1550. La desinenza è stata influenzata dai nomi di piante greche non correlate, come -anthos, che significa "fiore."

Nella metà del 1560, il termine indicava il "cibo o la bevanda preferita dagli dèi." Deriva dal latino ambrosia, a sua volta dal greco ambrosia, che significa "cibo degli dèi." Si tratta di un sostantivo femminile, formato da ambrosios, che significa "divino," probabilmente interpretato letteralmente come "degli immortali." Questo termine greco proviene da ambrotos, che significa "immortale, imperituro," e si compone di a- (che significa "non," come si può vedere in a- (3)) e mbrotos, che è collegato a mortos ("mortale"). La radice indoeuropea *mer- significa "rovinarci, danneggiare" e include anche il concetto di "morire," formando parole legate alla morte e agli esseri soggetti a essa.

Il termine è stato usato da Plinio e Dioscoride per riferirsi a certe erbe. A partire dagli anni 1680, è stato applicato a vari cibi per i mortali, inizialmente per indicare bevande a base di frutta. Nel 1731, ha assunto anche un significato figurato, riferendosi a "qualsiasi cosa deliziosa."

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of *mer-

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