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Significato di remind

ricordare; richiamare alla mente; far ricordare

Etimologia e Storia di remind

remind(v.)

Nella metà del 1640, il significato era "ricordare, richiamare (qualcosa) alla mente" (un senso ora obsoleto). Negli anni '50 del 1600 si usava anche per "far ricordare (qualcosa a qualcuno), riportare alla memoria di qualcuno." Deriva da re-, che significa "di nuovo," e mind (verbo). È una sorta di ibrido latino-germanico. Correlati: Reminded; reminding.

Voci correlate

Metà del XIV secolo, il verbo significava "ricordare, richiamare alla mente, prendersi cura di ricordare," e anche "ricordarsi." Derivava dal sostantivo mind. In antico inglese si usava il verbo myngian o myndgian, che proveniva dal germanico occidentale *munigon, significante "ricordare." Il significato "percepire, notare" è attestato dalla fine del XV secolo; quello di "prestare attenzione a, occuparsi di" risale agli anni '50 del XVI secolo; mentre "fare attenzione a" compare nel 1737. L'accezione "opporsi a, non gradire" è documentata intorno al 1600, e "prendersi cura di, occuparsi di" risale agli anni '90 del XVII secolo. Correlati: Minded; minding.

Il uso negativo "(non) interessarsi a, non preoccuparsi di" è attestato dal 1600 circa; never mind, che significa "non lasciarti disturbare," è documentato nel 1778; l'espressione meiotica don't mind if I do è attestata dal 1847.

"qualcosa che ricorda, chi o ciò che ricorda," anni 1650, sostantivo agente derivato da remind. Un autore del 17° secolo ha usato remindless per dire "dimentico."

Il re- è un elemento di formazione delle parole che significa "indietro, di ritorno, verso il luogo originale;" può anche significare "ancora, di nuovo, un'altra volta," e trasmette anche l'idea di "annullamento" o "ritorno," ecc. (vedi l'evoluzione del significato qui sotto). È presente già dal 1200, derivato dal francese antico re- e direttamente dal latino re-, un prefisso inseparabile che significa "di nuovo; indietro; nuovamente, contro."

Watkins (2000) descrive questo prefisso come una "forma di combinazione latina che potrebbe derivare dall'indoeuropeo *wret-, variante metatetica di *wert- 'girare.' De Vaan afferma che l'unica etimologia accettabile è quella proposta nel 2004, che ricostruisce una radice in PIE *ure 'indietro.'

Nei primi testi latini, il prefisso si trasformava in red- davanti a vocali e h-, una forma che si è conservata in parole come redact, redeem, redolent, redundant, redintegrate, e, in forma mascherata, render (v.). In alcune parole inglesi derivate dal francese e dall'italiano, re- appare come ra-, e la consonante seguente è spesso raddoppiata (vedi rally (v.1)).

I molteplici significati legati all'idea di "ritorno" conferiscono a re- una vasta gamma di interpretazioni: "un ritorno; opposizione; ripristino a uno stato precedente; "transizione a uno stato opposto." Dalle accezioni estese di "di nuovo," re- evolve nel senso di "ripetizione di un'azione," ed è in questo senso che diventa estremamente comune come elemento formativo in inglese, applicabile a qualsiasi verbo. L'Oxford English Dictionary osserva che è "impossibile tentare di registrare completamente tutte le forme derivate dal suo uso," e aggiunge che "il numero di queste è praticamente infinito ...."

Spesso funge semplicemente da intensificatore, e in molte delle prime parole prese in prestito dal francese e dal latino il significato preciso di re- è andato perso, confuso in sensi secondari o indebolito al punto da non avere più un contenuto semantico apparente (receive, recommend, recover, reduce, recreate, refer, religion, remain, request, require). Si può anche paragonare al revamp del XIX secolo.

Sembra che nel Medio Inglese ci fossero più parole di questo tipo rispetto a quelle successive, come ad esempio recomfort (v.) "confortare, consolare; incoraggiare;" recourse (n.) "un processo, un modo, una via." Recover nel Medio Inglese poteva anche significare "ottenere, conquistare" (felicità, un regno, ecc.) senza l'idea di riottenere qualcosa, e significava anche "prendere il sopravvento, superare; arrivare a;" si può anche considerare il significato legale di recovery come "ottenere (proprietà) tramite sentenza o procedimenti legali."

Inoltre, a causa di cambiamenti fonetici e spostamenti dell'accento, in alcuni casi re- ha perso completamente la sua identità di prefisso (rebel, relic, remnant, restive, rest (n.2) "resto," rally (v.1) "riunire"). In alcune parole si riduce a r-, come in ransom (un doppione di redemption), rampart, ecc.

Fin dal Medio Inglese, re- è stato usato per formare parole sia da elementi germanici che latini (rebuild, refill, reset, rewrite), ed è stato impiegato anche nell'antico francese (regret, regard, reward, ecc.).

Quando precede una parola che inizia con e, re- è separato da un trattino, come in re-establish, re-estate, re-edify, ecc.; oppure il secondo e ha una dieresi sopra di esso: come in reëstablish, reëmbark, ecc. Il trattino è talvolta usato anche per enfatizzare il senso di ripetizione o iterazione: come in sung e re-sung. La dieresi non è usata su altre vocali oltre a e quando re è prefisso: quindi, reinforce, reunite, reabolish. [Century Dictionary, 1895]
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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of remind

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