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Significato di bleak

triste; desolato; privo di vita

Etimologia e Storia di bleak

bleak(adj.)

Intorno al 1300, bleik, che significa "pallido, smorto," deriva dall'antico norreno bleikr, ovvero "pallido, biancastro, biondo." Questo a sua volta proviene dal proto-germanico *blaika-, che significa "splendente, bianco." La stessa radice ha dato origine all'antico sassone blek ("pallido, splendente"), all'olandese bleek, all'antico alto tedesco bleih e al tedesco moderno bleich. Tutti questi termini risalgono alla radice indoeuropea *bhel- (1) , che significa "brillare, lampeggiare, ardere," e ha anche il significato di "bianco splendente."

Il significato originale in inglese è ormai obsoleto. La definizione di "spoglio, battuto dal vento" è emersa negli anni '30 del 1500, mentre il senso figurato di "triste, desolato" risale circa al 1719. Dalla stessa radice germanica deriva anche il medio inglese blake, che significava "pallido" (dall'antico inglese blac), ma questo termine è caduto in disuso, probabilmente a causa della confusione con blæc, che significa "nero." Il cognome Blake può quindi riferirsi sia a "una persona di carnagione pallida" sia a "una persona di carnagione scura." Oggi bleak è sopravvissuto, ma non nel senso di "pallido"; viene usato esclusivamente per indicare qualcosa di "spoglio, desolato." Termini correlati includono Bleakly e bleakness.

Voci correlate

Nell'inizio del 1610, il termine si riferiva all'"influenza, solitamente nascosta o poco appariscente, che danneggia, distrugge o fa appassire le piante." La sua origine è piuttosto oscura; secondo l'Oxford English Dictionary, è emerso nel linguaggio letterario grazie ai giardinieri e agricoltori.

Potrebbe derivare dall'inglese antico blæce o blæcðu, che indicavano una condizione cutanea scrofolosa, oppure dal norreno blikna, che significa "diventare pallido" (parte di un gruppo che include bleach, bleak, e simili). Col tempo, il termine è stato usato in modo più generale per descrivere le malattie agricole, con o senza l'idea di un'influenza invisibile e maligna. Da qui è nato anche il significato figurato di "qualsiasi cosa che appassisca speranze o prospettive, o che ostacoli la prosperità" (anni '60 del Seicento). Si può paragonare allo slang blighter. L'espressione urban blight, che descrive "una condizione di degrado e povertà in una parte di città un tempo fiorente," è attestata già nel 1935.

La radice protoindoeuropea significa "brillare, lampeggiare, bruciare," e si associa anche a "bianco splendente," formando parole per colori vivaci.

Potrebbe costituire tutto o parte di: beluga; Beltane; black; blancmange; blanch; blank; blanket; blaze (n.1) "fiamma brillante, fuoco;" bleach; bleak; blemish; blench; blende; blend; blind; blindfold; blitzkrieg; blond; blue (adj.1); blush; conflagration; deflagration; effulgence; effulgent; flagrant; flambe; flambeau; flamboyant; flame; flamingo; flammable; Flavian; Flavius; fulgent; fulminate; inflame; inflammable; phlegm; phlegmatic; phlogiston; phlox; purblind; refulgent; riboflavin.

Potrebbe anche essere all'origine di: sanscrito bhrajate "brilla;" greco phlegein "bruciare;" latino flamma "fiamma," fulmen "fulmine," fulgere "brillare, lampeggiare," flagrare "bruciare, ardere, brillare;" antico slavo ecclesiastico belu "bianco;" lituano balnas "pallido."

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