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Significato di dyslexia

difficoltà di lettura; disturbo della lettura; difficoltà nell'elaborazione delle parole

Etimologia e Storia di dyslexia

dyslexia(n.)

"una difficoltà nella lettura dovuta a una condizione del cervello," 1885, dal tedesco dyslexie (1883), a sua volta derivato dal greco dys- "cattivo, anormale, difficile" (vedi dys-) + lexis "parola" (intesa come "lettura"), da legein "parlare" (dalla radice protoindoeuropea *leg- (1) "raccogliere, radunare," con derivati che significano "parlare (cioè 'selezionare parole')") + il suffisso astratto -ia. Dyslexic (sostantivo) è attestato nel 1946; dyslectic (aggettivo) nel 1962.

Professor Berlin has written a very interesting monograph upon the disease called dyslexia, which he believes allied to the alexia, or word-blindness of Kussmaul. He gives a clinical history of six cases, collected during a period of twenty-three years, all having this peculiarity, that they could read aloud the average type, Jaeger three to five, only a few words in succession. These words were correctly spoken and without confusion or stammering, but as soon as a few words had been read the patients seemed anxious to get rid of the book, and, on being questioned, stated that they had an unpleasant feeling which they could not well define. [The Satellite of the Annual of the Universal Medical Sciences, Philadelphia, November 1887]
Il professor Berlin ha scritto una monografia molto interessante sulla malattia chiamata dislessia, che lui ritiene alleata all'alessia, o cecità verbale di Kussmaul. Presenta la storia clinica di sei casi, raccolti in un arco di ventitré anni, tutti caratterizzati dalla peculiarità di poter leggere ad alta voce il tipo medio, Jaeger da tre a cinque, solo poche parole in successione. Queste parole venivano pronunciate correttamente e senza confusione o balbuzie, ma non appena venivano lette alcune parole i pazienti sembravano ansiosi di liberarsi del libro e, interrogati, dichiaravano di avere una sensazione sgradevole che non riuscivano a definire bene. [The Satellite of the Annual of the Universal Medical Sciences, Philadelphia, novembre 1887]

Voci correlate

Il dys- è un elemento che forma parole e significa "cattivo, malvagio; difficile, duro; anormale, imperfetto." Proviene dal greco dys-, un prefisso inseparabile che "distrugge il buon senso di una parola o ne aumenta il significato negativo" [Liddell & Scott]. Da qui il significato di "cattivo, difficile, sfortunato." La sua radice, *dus-, deriva dal Proto-Indo-Europeo e significa "cattivo, malvagio, illeso" (da cui anche il sanscrito dus-, il persiano antico duš- "malvagio," l'inglese antico to-, l'alto tedesco zur-, e il gotico tuz- "non-"). È un derivato della radice *deu- (1), che significa "mancare, essere assente" (da cui il greco dein "mancare, desiderare").

In greco antico era molto produttivo e poteva attaccarsi anche ai nomi propri, come nel caso di dysparis "il sfortunato Paride." Le sue voci occupano ben nove colonne nel dizionario di Liddell & Scott. Tra le parole formate con questo prefisso ce ne sono alcune che potrebbero suscitare l'invidia di chiunque: dysouristos "fatalmente favorevole, spinto da un vento troppo favorevole;" dysadelphos "sfortunato tra i propri fratelli;" dysagres "sfortunato nella pesca;" dysantiblepos "difficile da guardare in faccia."

Questo elemento di formazione delle parole si trova nei nomi di paesi, malattie e fiori, ed è derivato dal latino e dal greco -ia, un suffisso nominale. In greco, era particolarmente usato per creare sostantivi astratti, di solito di genere femminile. Puoi vedere anche -a (1). Nella sua evoluzione classica, questo suffisso è passato attraverso il francese -ie fino ad arrivare all'inglese moderno come -y (come in familia/family, e anche in -logy, -graphy). Fai un confronto con -cy.

In parole come paraphernalia, Mammalia, regalia, ecc., rappresenta il latino o il greco -a (vedi -a (2)). Questo suffisso era usato per il plurale di sostantivi in -ium (latino) o -ion (greco), spesso con una -i- formativa o eufonica per facilitare la pronuncia.

La radice protoindoeuropea significa "raccogliere, radunare," e da essa derivano termini che esprimono l'idea di "parlare," nel senso di "raccogliere parole, selezionare parole."

Potrebbe costituire tutto o parte di: alexia; analects; analogous; analogue; analogy; anthology; apologetic; apologue; apology; catalogue; coil; colleague; collect; college; collegial; Decalogue; delegate; dialect; dialogue; diligence; doxology; dyslexia; eclectic; eclogue; elect; election; epilogue; hapax legomenon; homologous; horology; ideologue; idiolect; intelligence; lectern; lectio difficilior; lection; lector; lecture; leech (n.2) "medico;" legacy; legal; legate; legend; legible; legion; legislator; legitimate; lesson; lexicon; ligneous; ligni-; logarithm; logic; logistic; logo-; logogriph; logopoeia; Logos; -logue; -logy; loyal; monologue; neglect; neologism; philology; privilege; prolegomenon; prologue; relegate; sacrilege; select; syllogism; tautology; trilogy.

Potrebbe anche essere all'origine di: greco legein "dire, raccontare, parlare, dichiarare; contare," inizialmente, nell'Odissea, "selezionare, raccogliere, enumerare;" lexis "discorso, espressione;" logos "parola, discorso, pensiero, racconto;" latino legere "raccogliere, scegliere, cogliere; leggere," lignum "legno, legna," letteralmente "ciò che viene raccolto," legare "deputare, incaricare, affidare," lex "legge" (forse "insieme di regole"); albanese mb-ledh "raccogliere, mietere;" gotico lisan "raccogliere, mietere," lituano lesti "cogliere, mangiare raccogliendo;" ittita less-zi "cogliere, raccogliere."

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of dyslexia

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