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Significato di clairvoyant

persone con poteri psichici; persona con grande intuizione; chiaro di vista

Etimologia e Storia di clairvoyant

clairvoyant(adj.)

"avere doni psichici, caratterizzato da poteri di chiaroveggenza," 1837, in precedenza "avere intuizione" (1670s), dall'uso speciale del francese clairvoyant "perspicace, giudizioso" (XIII secolo), da clair (vedi clear (agg.)) + voyant "vedente," participio presente di voir, dal latino videre "vedere" (dalla radice PIE *weid- "vedere"). Correlato: Clairvoyantly.

clairvoyant(n.)

Nel 1834, in senso psichico, si riferiva a una "persona ritenuta dotata di poteri di chiaroveggenza;" vedi clairvoyant (aggettivo). In precedenza, era usato per indicare una "persona chiaroveggente" (1794). La forma femminile è Clairvoyante.

Voci correlate

Attorno al 1300, il termine significava "che dà luce, splendente, luminoso." Si usava anche per descrivere qualcosa di "non torbido, trasparente, che lascia passare la luce, privo di impurità, moralmente puro, innocente." Riferito ai colori, indicava "brillante, puro," mentre per il tempo atmosferico, il cielo o il mare significava "non tempestoso, mite, sereno, non nuvoloso, completamente illuminato, privo di oscurità o nuvole." Per gli occhi o la vista, si usava per descrivere qualcosa di "chiaro, acuto," e per la voce o il suono significava "chiaramente udibile, distinto, risonante." Riferito alla mente, indicava "perspicace, acuto," mentre per le parole o il discorso significava "facilmente comprensibile, manifesto, lucido" (un termine antico in inglese per questo era sweotol, che significava "distinto, chiaro, evidente"). Riguardo alla terra, si usava per indicare "disboscata, livellata." Il termine deriva dall'antico francese cler, che significava "chiaro" (riferito a vista e udito), "leggero, brillante, splendente, raro" (XII secolo, francese moderno clair), e dal latino clarus, che significava "chiaro, forte" (riferito ai suoni). In senso figurato, indicava "manifesto, evidente, chiaro," e in uso trasferito, per i panorami, "luminoso, distinto." Il termine si usava anche per descrivere persone "illustri, famose, gloriose" (da cui l'italiano chiaro e lo spagnolo claro). La sua origine risale all'Proto-Indoeuropeo *kle-ro-, dalla radice *kele- (2), che significava "gridare."

L'evoluzione semantica verso i significati legati alla luce e al colore nella preistoria coinvolgeva un'identificazione tra la diffusione del suono e quella della luce (si veda l'inglese loud, usato anche per i colori, e il tedesco hell, che significa "chiaro, brillante, splendente," e per il tono, "distinto, squillante, alto").

In medio inglese, il termine veniva usato anche per descrivere qualcosa di "bello, magnifico, eccellente" (circa 1300). Riferito a possesso o titolo, significava "illimitato, incondizionato, assoluto," un uso che si sviluppò all'inizio del XV secolo. Per quanto riguarda il colorito della pelle, il termine si diffuse attorno al 1300. Il significato di "privo di ostacoli" si sviluppò successivamente, soprattutto in ambito nautico, attorno al 1500. L'accezione di "ovvio per i sensi" risale al 1835. L'espressione Clear-sighted (che significa "perspicace") appare negli anni '80 del '500 (clear-eyed, "occhi chiari," è documentata negli anni '20 dello stesso secolo), mentre clear-headed ("lucido di mente") compare nel 1709. Per l'espressione coast is clear si veda clear (verbo).

La radice protoindoeuropea che significa "vedere."

Potrebbe far parte di: advice; advise; belvedere; clairvoyant; deja vu; Druid; eidetic; eidolon; envy; evident; guide; guidon; guise; guy (n.1) "corda, catena, filo sottile;" Gwendolyn; Hades; history; idea; ideo-; idol; idyll; improvisation; improvise; interview; invidious; kaleidoscope; -oid; penguin; polyhistor; prevision; provide; providence; prudent; purvey; purview; review; revise; Rig Veda; story (n.1) "racconto o narrazione di un evento;" supervise; survey; twit; unwitting; Veda; vide; view; visa; visage; vision; visit; visor; vista; voyeur; wise (adj.) "saggio, astuto, dotto;" wise (n.) "modo di procedere, maniera;" wisdom; wiseacre; wit (n.) "capacità mentale;" wit (v.) "sapere;" witenagemot; witting; wot.

Potrebbe anche essere all'origine di: sanscrito veda "io so;" avestano vaeda "io so;" greco oida, dorico woida "io so," idein "vedere;" antico irlandese fis "visione," find "bianco," cioè "chiaramente visibile," fiuss "conoscenza;" gallese gwyn, gallico vindos, bretone gwenn "bianco;" gotico, antico svedese, antico inglese witan "sapere;" gotico weitan "vedere;" inglese wise, tedesco wissen "sapere;" lituano vysti "vedere;" bulgaro vidya "io vedo;" polacco widzieć "vedere," wiedzieć "sapere;" russo videt' "vedere," vest' "notizia," antico russo vedat' "sapere."

*kelə-, una radice proto-indoeuropea che significa "gridare." Forse di origine imitativa.

Potrebbe costituire tutto o parte di: acclaim; acclamation; Aufklarung; calendar; chiaroscuro; claim; Claire; clairvoyance; clairvoyant; clamor; Clara; claret; clarify; clarinet; clarion; clarity; class; clear; cledonism; conciliate; conciliation; council; declaim; declare; disclaim; ecclesiastic; eclair; exclaim; glair; hale (v.); halyard; intercalate; haul; keelhaul; low (v.); nomenclature; paraclete; proclaim; reclaim; reconcile.

Potrebbe anche essere all'origine di: il sanscrito usakala "gallo," letteralmente "che chiama all'alba;" il latino calare "annunciare solennemente, chiamare," clamare "gridare, proclamare;" il medio irlandese cailech "gallo;" il greco kalein "chiamare," kelados "rumore," kledon "notizia, fama;" l'alto tedesco antico halan "chiamare;" l'inglese antico hlowan "muggire, fare rumore come una mucca;" il lituano kalba "lingua."

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    Tendenze di " clairvoyant "

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